Prima cartolina: aveva 16 anni nel lager
La morte di Elie Wiesel, dopo quella drammatica di Primo Levi tanti anni fa, ci priva di uno dei testimoni più efficaci - attraverso i suoi libri - della tragedia della "Shoah".
...continuaLa morte di Elie Wiesel, dopo quella drammatica di Primo Levi tanti anni fa, ci priva di uno dei testimoni più efficaci - attraverso i suoi libri - della tragedia della "Shoah".
...continuaMi è capitato di raccontare come ci sia stato un tempo, difficile da spiegare ai giovanissimi, ma non molto distante in verità ma oggi la rapidità dei cambiamenti falsa persino la nozione del tempo rendendo tutto più distante, in cui si scrivevano le cartoline illustrate.
...continuaPar di capire che la politica spesso sia fatta di cose visibili e di altre invisibili e per questo sarebbe bene non fermarsi mai all'accettazione della semplice apparenza, ma bisognerebbe scavare più a fondo e mantenere il senso della realtà.
...continuaImmagino che la percezione generale sia quella di non poterne più e di chiedersi come e quando si troveranno misure davvero adatte per contrastare un fenomeno fattosi globale e che pesa sul nostro futuro, come se già un cumulo di altre difficoltà non rendesse il domani pieno di comprensibili preoccupazioni.
...continua«Venghino, signori, venghino»: è questo il grido da imbonitori, che ha ormai nel lessico un impiego ironico.
...continuaL'altro giorno un mio collega di lavoro, Fabrizio, è arrivato alla pensione: meta agognata per molti che hanno visto in questi anni questo risultato sparire all'orizzonte come avviene con i miraggi, ma a colpi di decreto con cambi repentini dei requisiti.
...continuaRicordo la nascita del cinema "Ideal" di Verrès: era l'inizio degli anni Settanta ed ero ancora un bambino.
...continuaLa storia è stranota e spesso evocata come esempio sulla vigilanza che bisogna esercitare quando si strumentalizzano grandi ideali per bassi fini.
...continuaCi vorrebbe la penna di un poeta per capire che cosa fosse, per un ragazzo della mia generazione, il senso di libertà dato dalla moto e dalla possibilità di scorrazzarci.
...continuaMi è capitato l'altra sera di discutere della viticoltura valdostana e dei suoi destini futuri con un viticoltore, Costantino Charrère, che ha avuto un ruolo di apripista nel settore, cavalcando coraggiosamente un'idea imprenditoriale - fare vini e esportarli - partendo da proprietà familiari e da un "porta a porta" con i propri prodotti nei ristoranti del Nord Italia (ma non in Piemonte, impermeabile ad "invasioni" esterne) a caccia di clienti che alimentassero la sua scelta di diventare viticulteur a tempo pieno.
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