Qualche tempo fa un amico mi scriveva per chiedere se mi sono ancora interessato del transito degli aerei sui cieli della Valle d'Aosta, visto che lui da un villaggio della collina di Saint-Vincent ne osserva parecchi in volo. Negli stessi giorni mi sono ritrovato in auto nella Regione svizzera di Gruyère, con i suoi paesaggi da cartolina, scendendo poi verso il sottostante Lago Lemano: è la zona che conosco in cui si vede con maggior nettezza, per la vastità del cielo osservabile, il via vai dei velivoli lungo le rotte alpine. Il mio amico si riferiva ad alcune mie iniziative parlamentari di anni fa, sia a Roma che a Bruxelles, che avevano dimostrato come a questa osservazione empirica, che riguarda anche aerei in decollo da "Malpensa" o Torino di cui si avverte talvolta il rumore in salita, corrispondessero cifre notevoli di sorvoli quotidiani dovute al semplice fatto che importanti corridoi impiegati in volo hanno come riferimento montagne che si trovano in parte sul territorio valdostano, il Monte Bianco, il Cervino, il Gran Paradiso.
Intendiamoci subito: queste mie richieste nulla avevano a che fare con le famose "scie chimiche", che ritengono che - semplifico al massimo la tesi - dietro le scie degli aerei ci sia una forma di complotto per avvelenare la popolazione. Un'evidente bufala, in Italia cavalcata incredibilmente anche dai "grillini", che qualche tempo fa è stata per l'ennesima volta stroncata dal mondo della scienza, che ha ricordato come il fenomeno delle "scie chimiche" di qualunque forme esse siano (perché anche su questo si favoleggia) sia spiegato scientificamente con la condensazione del vapore acqueo in prossimità dei residui liberati dai motori degli aerei. Nello stesso documento si spiega che se le scie sono diventate sempre più numerose e frequenti questo è dovuto al maggior numero di aerei in volo e all'altitudine media di volo. Le scie, probabilmente, tendono a permanere visibili sempre più a lungo per effetto dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale. Ad accentuare questo effetto contribuiscono anche i motori sempre più grandi e i carburanti via via più efficienti, che producono vapore più freddo che in passato. Certo - e questo mi interessa - se le "scie chimiche" e le sostanze velenose immaginate da chi cavalca questa storia restano una bufala, ciò non significa che le emissioni dei motori degli aerei siano completamente innocue. Oltre agli effetti diretti di alcuni inquinanti sulla salute umana, l'anidride carbonica, gli ossidi di azoto e il metano emessi come gas di scarico sono dei noti gas serra che contribuiscono al riscaldamento globale. Questo a me interesserebbe approfondire rispetto alla Valle d'Aosta e alle Alpi, pensando anche al fatto che da soli due giorni l'ente che si occupa del volo in Italia, l'"Enav", ha dato il via libera alle cosiddette "rotte libere" sullo spazio aereo nazionale: tutti i voli nazionali o sorvolo con un percorso diretto a una quota superiore agli undicimila metri potranno seguire un loro piano di volo, senza far riferimento al reticolo di rotte finora in vigore. Perciò niente rotte a zig-zag, ben visibili nei nostri cieli, che erano dovute alla necessità di non sganciare i radiofari. Ciò permetterà un risparmio di tempo, maggior puntualità nei voli, ma soprattutto di carburante con un conseguente vantaggio ambientale. Sarebbe interessante sapere di più su cosa avverrà nei sorvoli della nostra Valle.