Corona: il montanaro caricaturale
«La televisiun la g'ha na forsa de leun la televisiun la g'ha paura de nisun la televisiun la t'endormenta cume un cuiun».
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28 set 2020
«La televisiun la g'ha na forsa de leun la televisiun la g'ha paura de nisun la televisiun la t'endormenta cume un cuiun».
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Con questa nota chiudo la serie sulle elezioni, perché il troppo stroppia e penso che dopo uno tsunami elettorale dalle grandi dimensioni esista una generale stanchezza.
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Sono contento di rientrare in Consiglio Valle, dopo un periodo di pausa dalla politica elettiva durata sette anni per una scelta precisa di "staccare la spina".
...continuaResto convinto che fra i primi temi della Legislatura regionale che si avvierà ufficialmente ad ottobre ci sia ancora la storia triste che ci ha segnati dell'epidemia da "coronavirus".
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In queste ore per la Valle d'Aosta si vive solo di "exit poll Rai" sulle elezioni regionali, che hanno acceso discussioni, simulazioni, speranze e disillusioni.
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Un pensiero ad urne ancora aperte, che deriva tuttavia non solo dai ricordi e dalle esperienze, ma dall'attualità della Valle d'Aosta di oggi, compresa la full immersion nelle settimane di campagna elettorale.
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Ad un appuntamento, purtroppo luttuoso, con la Storia non mancò il caporale dei bersaglieri Louis David Thérisod, ucciso da un colpo di fucile in piena testa.
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No, non farò propaganda elettorale dopo la mezzanotte di ieri.
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Il 16 settembre si iscrive come data nella storia valdostana in attesa dei prossimi gradi di giudizio.
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Per fortuna durante la campagna elettorale (la cui origine militaresca è evidente nel termine "campagna") non si è sempre in riunione ed on the road, ma ci sono momenti di pausa e di riflessione, in cui ci si trova a ragionare sul perché si sia scelta la partecipazione alla competizione con quel mettersi in gioco che non è mai banale.
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