Parecchio tempo fa, parlai con il Senatore César Dujany dell'epoca in cui fu uno dei protagonisti del distacco della sinistra democristiana - non dall'Union Valdôtaine, come scrive maldestramente "Wikipedia" - da cui nacquero negli anni Settanta i "DP - Democratici popolari", che durarono una decina d'anni.
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Nelle estati della mia infanzia ad Imperia prima ci furono i sassolini.
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Capisco che talvolta possa capitare di fissarsi su un punto, ma un rovello è un rovello e non ci posso fare niente.
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Bello e invidiabile l'esercizio dei primi amori dei miei figli più grandi (a proposito: auguri, Eugénie, per i tuoi quindici anni che compirai domani!).
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Leggeremo a giorni i dati sugli scorsi mesi estivi per misurare se e quanto le sensazione di un caldo micidiale siano confermate.
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Franz Kafka diceva delle fiabe che esse nascono dalla «profondità del sangue e della paura».
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Mi scrive, con molto garbo, un giovane aostano, Alexandre Obino, una mail che qui trascrivo in parte, perché centra una serie di problemi sui trasporti mica da ridere.
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«Un albero sotto i raggi del sole, un sasso segnato dalle intemperie, un animale, una montagna: tutti hanno una vita, una storia, vivono, soffrono, affrontano i pericoli, godono, muoiono.
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Ci vorrebbe la penna arguta di Laurent Ferretti, gran conoscitore di Courmayeur di cui fu pure sindaco nel dopoguerra, per raccontare di come si sia passati dal turismo delle grandi famiglie borghesi di industriali e intellettuali frequentatori della località alla difesa d'ufficio di un ex vip, Gabriele (già "Lele") Mora.
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