Il savant, la politica e il futuro
Quando nell'Union Valdôtaine Progressiste hanno cominciato a chiamarmi - in coppia con Dino Viérin - "savant", mi è sembrata, pur ringraziando per l'attenzione, una sorta di "commenda", riconoscimento civile degno di una quiescenza ingiustificata, perché non penso di essere Matusalemme ed immodestamente ritengo di avere ancora qualche freccia nel mio arco.
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