Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
05 mag 2024

Facce da Putin

Una delle regole cardine in democrazia per chi fa politica dovrebbe essere parlar chiaro e dire con esattezza la propria posizione sui singoli argomenti in discussione e farlo in una logica di necessaria chiarezza verso i cittadini.

Sembra elementare, ma purtroppo non è così per una serie di ragioni. La peggiore è la pratica di una perenne campagna elettorale, che valorizza chi, nella logica spasmodica e avvilente della caccia al voto, tiene su singoli temi posizioni ambigue per non spiacere a nessun potenziale elettore. Così si tengono i piedi in ben più di due scarpe in perenni equilibrismi,...

...continua
04 mag 2024

Un Santuario come esempio

Mi è capitato spesso di comparare la minuscola realtà valdostana se rapportata alla vastità dell’Europa, di cui sentiremo parlare tanto anche in Valle d’Aosta e in Italia per le imminenti elezioni europee e questo sempre avverrà purtroppo in prevalenti logiche di politica interna o di ambizioni personali e dunque per altri scopi e non per chissà quale interesse comunitario o afflato europeista.

Tuttavia questa cosa dell’infinitamente piccolo e dell’enormemente grande è sempre stata uno stimolo per chi pratichi, come ho sempre fatto, un giudizioso e pacifico nazionalismo valdostano, mai giacobi...

...continua
03 mag 2024

Il futuro del Casinò valdostano

All’inizio di questa legislatura regionale mi trovai di fronte al rompicapo Casinò de la Vallée. Esisteva, in quei primi mesi in cui mi trovai la responsabilità del dossier, il rischio incombente di un fallimento con conseguenze gravissime per una società peculiare (Saint-Vincent è una delle quattro Case da gioco italiane) così importante per la Valle d’Aosta.

Alla fine si riuscì, dopo vicissitudini in Tribunale, a chiudere il concordato, che mise in sicurezza la situazione, anche se – sin da allora – mi era chiaro come il meccanismo concordatario come concepito avesse dei difetti evidenti co...

...continua
02 mag 2024

L’ansia della perfezione

Mi pare che ci sia una crescente tendenza a chiedersi se e come si possa cambiare se stessi, migliorando il proprio modo di essere.

Molti lo fanno con diversi aiuti: chi con le scienze conosciute e chi rivolgendosi a figure meno professionali e il distinguo non è per nulla banale in un mondo nel quale si insinuano troppi ciarlatani.

Resta il fatto che l’ambizione di stare meglio, di correggere i propri difetti,di vivere in modo più equilibrato con il proprio carattere, anche nel rapporto con gli altri, sia giusta e legittima.

Spesso ci si rifugia dietro le paure del cambiamento, quando invece ...

...continua
01 mag 2024

La rana in pentola

Esiste una metafora, che si adopera periodicamente (oggi la si applica alla Cina che vuole riconquistare Taiwan in modo sornione), che risale, però, ad un esperimento scientifico realmente avvenuto e che ha una sua componente di crudeltà.

L’esperimento risale al lontano 1882 e si inquadra nello spirito tardo positivista che sul modello dell’Europa, Gran Bretagna e Francia soprattutto, avrebbe contrassegnato in modo determinante lo scientismo del Nuovo continente. Presso la John Hopkins University, a Baltimora, alcuni fisici lavorano sulla resistenza di un essere vivente al calore. Presa una ra...

...continua
30 apr 2024

CAPTCHA sempre più difficili

Da sempre esiste nei linguaggi settoriali un che di misterioso e persino di iniziatico.

Penso sempre ai sabotier di Ayas che, per non farsi capire dai clienti a cui vendevano i sabot (zoccoli) nelle loro discese invernali nelle pianure, usavano un patois gergale diverso dal solito francoprovenzale.

D’altra parte “gergo” significa un linguaggio convenzionale utilizzato da una comunità generalmente marginale che, in determinate condizioni, avverte il bisogno di non essere capita dai non iniziati o di distinguersi dagli altri. Tipo gergo della malavita, gergo militare o gergo giovanile che abbia...

...continua
29 apr 2024

Al ritorno da Napoli

Ero stato a Napoli e dintorni quattro volte, ma non aveva mai visto dal vivo molti posti topici da visitare. Anche se, premetto, avevo letto molto sulla città e per un periodo mi ero incuriosito delle storiche eruzioni del Vesuvio e dei Campi Flegrei, che hanno segnato i luoghi e forse sono anche all’origine del fatalismo partenopeo.

Proprio poco tempo fa, come Governo regionale della Valle d’Aosta, abbiamo con i miei colleghi approvato una delibera sull’ospitalità delle popolazioni campane in caso di emissioni violente che costringessero gli abitanti a lasciare i loro paesi. In Valle arriver...

...continua
28 apr 2024

Le scemenze mattutine

Bisognerebbe creare un’apposita rassegna stampa mattutina, che individui le notizie più meritevoli per farsi qualche sana risata.

Come intitolarla sarebbe già una bella sfida, legata alla vastità di parole in lingua italiana che potrebbero essere usate come titolo e che designano con efficacia certe dichiarazioni o storie.

Si va dai classici come scemenza, imbecillità, idiozia, cretineria ai suggestivi grullaggine, somaraggine, scimunitaggine, zucconaggine, senza dimenticare - e si allarga la scelta - baggianata, castroneria, asineria, cavolata, stupidaggine, fesseria.

Ci sono poi espressioni...

...continua
27 apr 2024

Macron e l’Europa di domani

Mi sono guardato il discorso di Emmanuel Macron, Presidente francese, dedicato all’Europa e pronunciato, come già avvenne sette anni fa, alla Sorbona di Parigi di fronte alle massime autorità e ai giovani studenti.

Propongo qui qualche stralcio del lungo intervento, forse persino troppo con gli attuali declinanti standard di attenzione, con cui il leader francese guarda, a mio avviso, oltre l’attuale mandato all’Eliseo, prefigurando un proprio ruolo futuro sullo scacchiere comunitario.

Un primo sguardo: “L'Europe a traversé des crises, elles aussi inédites dans cette période. Le Brexit, bien ...

...continua
26 apr 2024

Il gioco del “se fossi”

Chissà se capita anche a voi di pensare alla propria vita, immaginando scenari diversi da quelli che si sono sinora realmente vissuti

C’è quel gioco al quale abbiamo giocato tutti del “se fossi”. Lo ricordate? “Se fossi un fiore.... sarei...; Se fossi una canzone.... sarei...: Se fossi un periodo storico.... sarei...: Se fossi una città... sarei...;Se fossi un libro... sarei...”. E avanti così con combinazioni di fatto infinite. Allora talvolta mi chiedo: se fossi rimasto giornalista e non avessi intrapreso, più per elementi di casualità che per scelta ricercata, un percorso dimostratosi lungo...

...continua