Mi chiama questa mattina, per un'intervista, "Radio Beckwith" dalla Val Pellice, per parlarmi dell’ultimo scherzetto della "spending review", un "pozzo di San Patrizio" di scempiaggini centraliste.
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Basta entrare nel sito di "La documentation française" per capire che abbiamo a che fare con un editore sui generis, trattandosi della Repubblica francese in persona attraverso la "Direction de l'information légale et administrative" (acronimo, come piace ai francesi, "Dila").
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Sarà che in queste settimane le occasioni non sono mancate in un'estate molto spesso piovosa, ma il fatto è che l'altra sera, essendo oggetto di conversazione, ho scoperto di non essere pazzo.
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Chissà se un giorno si scoprirà con esattezza il perché della terribile presenza dei tumori in Valle d'Aosta.
...continuaSo che lo dico troppo spesso, ma cosa volete nel tempo - come fanno i giocolieri di un circo - ognuno di noi usa le proprie idee acquisite e le ruota in aria come le clavette nel corso di uno spettacolo.
...continuaQuando sento alla televisione, riferito alle vicende difficili del gigantesco stabilimento siderurgico di Taranto, il termine "Ilva", ereditato dal "Gruppo Riva" dall'azienda delle Partecipazioni statali, è come se un flusso di ricordi mi attraversasse.
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Leggo sempre con interesse quel che scrive l'editorialista del "Corriere della Sera", Massimo Gaggi, sugli Stati Uniti.
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I più antichi, nella memoria, sono il gelato alla crema di Vinzia al "Vallin" di Verrès e il gelato confezionato alla banana nell'alimentari di Gigetta a Castelvecchio di Imperia.
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"Ogni mattina, in Africa, si svegliano un leone ed una gazzella.
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Se i capannoni industriali potessero parlare restituirebbero in modo vivido il sovrapporsi delle esperienze che si sono succedute nel tempo.
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