Credo che nessuno ci abbia pensato ad organizzare qualche festeggiamento ad hoc: un secolo fa, nel 1912, fu la "Ligue Valdôtaine", nel pubblicare il "Chansonnier Valdôtain", a trascrivere per la prima volta quello che è ormai il nostro canto più conosciuto, "Montagnes Valdôtaines".
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Racconta il sito del Comune di Saint-Vincent di una vicissitudine della bella chiesa del paese: "nel 1968 un attentato vandalico compromise la stabilità di tutto l'edificio che venne chiuso al culto; la Sovrintendenza della Regione Valle d'Aosta dispose allora un'accurata campagna di scavi volti a ridare all'edificio il primitivo aspetto.
...continuaIl mondo non si ferma e non mi stupisco che i cognomi calabresi siano ormai i più diffusi, come concentrazione, nella città di Aosta a detrimento degli antichi cognomi valdostani.
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In Valle d'Aosta non ci sono spazi televisivi per i talk-show.
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Il termine "lobbista", pensando alla politica italiana, inquieta.
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Non ho mai conosciuto Renzo Bossi, figlio di Umberto, leader della Lega e il fatto non mi ha mai turbato, pensando alle battute sul soggetto che mi erano state fatte da leghisti autorevoli, preoccupati per l'asse ereditario.
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Nella notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912, dunque un secolo fa, ci fu la drammatica collisione fra il modernissimo transatlantico "Titanic" ed un iceberg in pieno Oceano Atlantico.
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Tutti i martedì, poco dopo le 9 del mattino, ormai da parecchio tempo, tengo - nel ruolo oggi di consigliere regionale - una rubrica su "Top Italia Radio" (in replica su "Radio Reporter" e "Radio Club").
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Nella polemica sul pirogassificatore se ne esce uno e dice, in una logica di "sfottò", «se fossimo una provincia del Piemonte».
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Ci sono dei segni tangibili della primavera, che varrebbe la pena di raccontare, scavando nel tempo.
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