Oggi in Consiglio Valle con 13 consiglieri eletti viene confermata la centralità dell’Uniona Valdôtaine nella politica valdostana e ciò mi rende felice.
Non è solo un afflato sentimentale, ma una profonda ragione politica motiva questa contentezza.
In un periodo pieno di inquietudini e problemi da affrontare, il messaggio politico unionista di tranquillità e di sicurezza è risultato vincente perché il frutto di un efficace lavoro di squadra.
Tutto ciò cancella ogni mia amarezza personale e conferma un mio impegno civile come cittadino.
La Valle d’Aosta mantiene intatte le ragioni della sua Autonomia speciale, che non solo va difesa ma va rafforzata con importanti e attese norme di attuazione di fatto bloccate dallo Stato e con un lavoro per un rinnovato Statuto di autonomia, che sia da una parte coerente con la storia millenaria della Valle d’Aosta e dall’altra sia legato al radicamento indispensabile con il mondo contemporaneo con i suoi cambiamenti e le sue necessità.
Questo può avvenire solo con la presenza di una Union Valdôtaine unitaria e coesa. Si sono superate con intelligenza le divisioni del passato e bisogna rafforzare le regole di funzionamento interno per essere sempre più efficaci e come antidoto contro le diaspore.
Viviamo in un’epoca di grandi trasformazioni, che incidono anche in Valle d’Aosta sul nostro destino e mai come oggi è necessario riaccendere la coscienza politica del popolo valdostano, come condizione forte per contare e decidere. Ci sono sfide significative da affrontare.
Pensiamo ad uno sviluppo tecnologico cche cambia le nostre vite con il Web, l’Intelligenza Artificiale, il Metaverso, le biotecnologie.
Vi sono mutamenti sociali con un invecchiamento crescente della popolazione, cui corrispondono un crollo demografico e l’incidenza dei flussi migratori da regolamentare con attenzione.
Si aggiunge un cambiamento climatico con conseguenze sui territori e sulle attività umane.
La cultura valdostana muta anch’essa ed è un dovere salvaguardare e sviluppare le lingue storiche e le tradizioni come chances importanti per mantenere il nostro spirito identitario di popolo alpino.
L’economia deve crescere e differenziarsi perché è con la nostra ricchezza che alimentiamo le risorse a disposizione e garantiamo la qualità della vita e la bontà dei servizi pubblici.
Si profilano altre scelte importanti per il futuro e ciò può avvenire con il ruolo democratico e partecipativo dei diversi livelli di governo, che si incarnano nel nostro particolare ordinamento giuridico.
Un cammino nella prospettiva dell’integrazione europea e nel rafforzamento dei legami con i nostri vicini vallesani e savoiardi e con tutti gli altri popoli alpini per pesare a Bruxelles a favore delle politiche per la montagna.
L’ora è venuta per proseguire con rinnovato impegno gli scambi con altre Autonomie speciali e con le minoranze linguistiche e nazionali in tutta Europa a favore di battaglia per il Federalismo. È questa una risposta democratica contro i totalitarismi di ogni colore e quei nazionalismi giacobini che alimentano rischi di dittatura e derive autocratiche.
Una sempre perfettibile democrazia come quella valdostana deve cogliere ogni occasione per migliorare la propria efficienza ed efficacia.
Bisogna farlo con coraggio e determinazione dentro le Istituzioni e nel cuore della nostra comunità, senza la quale chiunque decida e incida sarebbe come un Generale senza truppe.