Ogni volta che Meloni è in difficoltà diventa aggressiva.
Sembra un marchio di fabbrica di molti esponenti, anche locali, di Fratelli d’Italia. Forse i sondaggi, che sciaguratamente pilotano certe scelte nell’attuale comunicazione politica, fanno uscire il peggio per chi ha l’ossessione di schiacciare l’ occhiolino ai propri militanti. E sceglie di conseguenza di parlare alla pancia e non al cervello.
È evidente come la scelta del tailleur griffato e i filmati i mielosi sui Social dal gusto cheek to cheek non nascondono la realtà di quell’animo popolaresco che la Premier usa quando le scappa la frizione, talvolta in modo incosciente e talvolta per fare clamore.
Così ha fatto alla Camera, prendendosela in modo sguaiato contro il Manifesto di Ventotene, scegliendo - ma certo lo ha fatto con l’aiuto di qualche suo collaboratore in vena di polemica - alcune frasi che darebbero un gusto per così dire ”rivoluzionario” al documento quale giustificazione del suo sostanziale disprezzo verso il testo intero.
Errore gravissimo e gesto infantile. Ci saranno parti del Manifesto che sono datati e vanno inseriti nell’aria di quei tempi. Ma il no alle dittature fascista, nazista e comunista è limpido.
Così come l’europeismo e il federalismo sono pura acqua di fonte e questo è il messaggio che sfugge al nazionalismo e sovranismo meloniano.
Legittimo, dunque, che lei respinga questo contenuto. La sua impronta neofascista si è mascherata abilmente nel tempo, ma la scenata di ieri vale più di mille prove nel dimostrare che il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Spiace che non si sappia distinguere il ruolo istituzionale e la militanza politica. Che non si abbia il buongusto di evitare di accendere fuochi inutili. Che non sia abbia la sensibilità di capire che cosa abbia significato il Manifesto nel contesto storico.
A Ventotene non c’era una vacanza premio ma un confino per dei perseguitati politici non in linea con il Regime fascista e negli anni successivi la violenza fascista liberticida peggiorò con scelte sempre più empie sino all’abbraccio con il nazismo, passando attraverso la legislazione contro gli ebrei e le guerre perdute ovunque.
Con una reazione coraggiosa e diventata giustamente esemplare, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni ed Ursula Hirschmann scrissero a più mani nel 1941 il celebre questo manifesto "Per un'Europa libera e unita", così meglio definito e che poi divenne per tutti il Manifesto di Ventotene. Nel periodo più cupo della guerra, questo documento fu una specie di luce europeista ante litteram, immaginando che cosa sarebbe potuto succedere, in chiave federalista, in un dopoguerra ancora ben distante e soprattutto in un un momento della Seconda Guerra Mondiale molto incerto nei suoi esiti.
Certo Meloni potrebbe obiettare, dal canto suo, che lei per formazione e nostalgie resta dalla parte degli sconfitti. Ma non lo farà, perché esiste una doppia morale: quella tranquillizzante per l’opinione pubblica e quella che scalda il cuore dei camerati.
Tuttavia, chi giura fedeltà alla Costituzione ha scelto una strada diversa e non può avere pensieri revanscisti. I valori costituzionali riecheggiano alcuni dei principi evocati da chi scrisse il Manifesto e non si può negarlo, se non per ignoranza e malafede.
Per cui prendersela con Ventotene significa un attacco dritto e mirato ad alcune basi della democrazia repubblicana e dimostra che la Presidente neppure conosce i profili politici di chi scrisse il documento.
Forse quanto avvenuto è utile, perché finisce per disvelare certi rischi insiti nel premierato meloniano. E certi spettacoli in pieno Parlamento ricordano momenti cupi e atteggiamenti sfrontati che evocano l'esordio alla Camera del Ventennio e poi fu la catastrofe.
Esagero? Può essere, ma viviamo in un mondo in cui la democrazia è messa a dura prova e chi governa deve avere misura e buonsenso. Cercare lo scontro parlamentare è un errore che preoccupa e credo possa costare caro a chi cerca di dimostrare un conservatorismo bonario e poi invece usa modi e toni tribunizi che nuocciono gravemente al confronto.