Curiosità sulla scelta effettuata dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) di introdurre in Valle d’Aosta il gorilla di montagna (Gorilla beringei beringei). Dopo il ritorno del lupo, la presenza della lince e dello sciacallo dorato e in attesa che finalmente l’orso arrivi in questa nostra zona delle Alpi, ha suscitato vivo interesse la scelta scientifica, supportato dal Comitato “Viva il gorilla!” e frutto di diverse mozioni, presentate in Consiglio Valle dal dai soliti che giocano con l’ambientalismo militante per portare sulle montagne valdostane l’animale.
Ad essere precisi il gorilla è il più grande primate vivente e appartiene alla famiglia delle scimmie antropomorfe, ovvero quelle più vicine all’uomo da un punto di vista evolutivo, dopo lo scimpanzé e il bonobo. Sono animali massicci con petto e spalle ampi, grandi mani, avambracci molto più corti della parte superiore del braccio. La faccia è nera e senza peli, con occhi piccoli e vicini tra loro e grandi narici prominenti. Certo che spiccherà sul suolo innevato!
Oggi l’arrivo dell’aereo, partito dall’aeroporto di Entebbe in Uganda, direttamente sullo scalo valdostano di Saint-Christophe ha creato una grande attenzione della popolazione e una folla incuriosita si è stipata attorno alla pista di atterraggio.
Quando la sagoma del C-130J dell’Aeronautica militare è apparso nel cielo valdostano un applauso spontaneo ha accompagnato l’ultimo tratto del volo in provenienza dall’Africa. È durata quasi mezz’ora la manovra di scarico su apposito mezzo della gabbia contenente il gorilla, che ha ringraziato con ampi gesti il pubblico, dispensando grandi sorrisi ai fotografi. Animalisti issavano cartelli con scritte di condanna per l’arroganza umana che, nell’evoluzione della specie, avrebbero lasciato indietro primati come i gorilla contro logiche egualitarie e di fratellanza, cui bisognerebbe attenersi. Interessante la scritta ”Cita ribellati a Tarzan”.
Molto spiritosa la scelta dell’organizzazione di proporre nella breve sfilata del camion su cui si issava la gabbia la celebre canzone di Georges Brassens, Le Gorille. Il testo è ben noto e in italiano fu cantata da Fabrizio de André e riporto il testo da lui argutamente tradotto, che temo possa essere considerato politicamente scorretto e forse attacco alla Magistratura:
Sulla piazza d'una città/ La gente guardava con ammirazione/ Un gorilla portato là/ Dagli zingari d'un baraccone/ Con poco senso del pudore/ Le comari di quel rione/ Contemplavano l'animale/ Non dico come, non dico dove/ Attenti al gorilla
D'improvviso la grossa gabbia/ Dove viveva l'animale/ S'aprì di schianto, non so perché/ Forse l'avevano chiusa male/ La bestia uscendo fuori di là/ Disse, "Quest'oggi me la levo"/ Parlava della verginità/ Di cui ancora viveva schiavo/ Attenti al gorilla
Il padrone si mise a urlare/ ”Il mio gorilla, fate attenzione"/ Non ha veduto mai una scimmia/ Potrebbe fare confusione/ Tutti i presenti a questo punto/ Fuggirono in ogni direzione/ Anche le donne dimostrando/ La differenza fra idea e azione/ Attenti al gorilla
Tutta la gente corre di fretta/ Di qua e di là con grande foga/ Si attardano solo una vecchietta/.E un giovane giudice con la toga/, Visto che gli altri avevan squagliato/ Il quadrumane accelerò/ E sulla vecchia e sul magistrato/ Con quattro salti si portò/ Attenti al gorilla
"Bah, sospirò pensando la vecchia/Ch'io fossi ancora desiderata/ Sarebbe cosa alquanto strana/ E più che altro non sperata"/ ”Che mi si prenda per una scimmia/ Pensava il giudice col fiato corto/ Non è possibile, questo è sicuro"/ Il seguito prova che aveva torto/ Attenti al gorilla
Se qualcuno di voi dovesse/ Costretto con le spalle al muro/ Violare un giudice od una vecchia/ Della sua scelta sarei sicuro/, Ma si dà il caso che il gorilla/ Considerato un grandioso fusto/ Da chi l'ha provato però non brilla/ Né per lo spirito, né per il gusto/ Attenti al gorilla
Infatti lui, sdegnata la vecchia/ Si dirige sul magistrato/, Lo acchiappa forte per un'orecchia/ E lo trascina in mezzo a un prati/ Quello che avvenne tra l'erba alta/ Non posso dirlo per intero/ Ma lo spettacolo fu avvincente/ E la suspence ci fu davvero/ Attenti al gorilla
Dirò soltanto che sul più bello/ Dello spiacevole e cupo dramma/ Piangeva il giudice come un vitello/ Negli intervalli gridava "mamma"/ Gridava "mamma" come quel tale/ Cui il giorno prima come ad un pollo/ Con una sentenza un po' originale/ Aveva fatto tagliare il collo/ Attenti al gorilla
Il gorilla è stato liberato in Valnontey alle porte del Parco del Gran Paradiso. Tra poche settimane arriverà una femmina della stessa specie e si spera in un ritmo riproduttivo che consenta un vasto popolamento.
Intanto, una nuova mozione in Consiglio Valle, frutto del Comitato “Accogliamo gli elefanti!”, ricorda il passaggio di Annibale sulle Alpi e propone di ricordarne le gesta, introducendo qualche elefante sulle nostre montagne. Per i dinosauri è già in corso, da oggi 1 aprile, una raccolta di firme.