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07 gen 2024

Gli uomini…gatto

di Luciano Caveri

Vieni sul mio cuore innamorato, mio bel gatto: trattieni gli artigli e lasciami sprofondare nei tuoi occhi belli, misti d’agata e metallo.
(Charles Baudelaire)

Premetto che mi piacerebbe tornare ad avere un gatto, avendone avuti alcuni carissimi. Non posso perché mia moglie è allergica al pelo di questi felini mignon. Per cui mi accontento di coccolarli quando li incontro e mi vanto sempre del fatto che loro - nella loro misteriosa natura - riconoscano il gattofilo che c’è in me. Tuttavia, come non sorridere di un articolo di Le Monde che mostra un nuovo aspetto della…mascolinità mista al…gatto e cioè gli uomini soli con il gatto, che si esibiscono con lui sui diversi Social. Ricordo a premessa che i gatti sui Social già in generale hanno un effetto ipnotico e attrattivo, così chi voglia raccogliere like facili sa di poter contare sull’immagine di un micio. Cito alcuni passaggi del pezzo di Marjorie Philibert: ”Reste que la question se pose : l’homme à chat est-il un polyamoureux qui ne demande qu’à ouvrir son sentimentalisme félin à un ou des tiers ? Ou, au contraire, un misanthrope blessé, le pendant masculin de l’horrible stéréotype de la « vieille fille à chat » ? La plupart semblent dans un entre-deux, oscillant entre chat et partenaires amoureux dans une nonchalante confusion des attachements”. Prima di tornare al punto, segnalo anche il maschio con il cane, anch’esso in logica - più da passeggio che da Social - per rendersi attrattivo nella speranza che qualcuna caschi nella trappola del “che bel cane!”. Torniamo, sempre con il sorriso, all’articolo: ”La journaliste Nadia Daam, autrice du livre Comment ne pas devenir une fille à chat. L’art d’être célibataire sans sentir la croquette (Fayard, 2018) a son avis sur la question. Selon elle, les « chat-libataires » masculins sont bien plus valorisés socialement que leurs homologues féminins : « La fille à chat est perçue comme seule et déprimée, alors que l’homme à chat est perçu comme attendrissant et sexy. Sur Tinder, beaucoup d’hommes posent avec leur chat, comme pour montrer qu’ils ne sont pas des prédateurs et qu’ils rejettent les codes de la masculinité toxique». Ci sono stati amanti dei gatti assai famosi, così la Philibert: ”Parmi les plus célèbres, citons Cocteau ou Hemingway, qui écrivaient entourés de ce qu’il faut bien appeler un harem de chats. Nadia Daam commente : « Cette image de Hemingway entouré de chats renvoie effectivement à une idée de force créatrice, alors qu’une femme qui vit seule avec une dizaine de chats passe pour une folle, quelqu’un qui a lâché la rampe»”. Ancora un pensiero: ”On le voit, l’homme à chat apparaît bien comme le grand gagnant de 2024. En effet, la possession de cet animal le valoriserait à la fois dans sa virilité (l’aspect « force tranquille » de Goldfinger, le méchant dans James Bond qui caresse voluptueusement son sacré de Birmanie), et dans sa dimension progressiste (un homme qui n’a pas peur de montrer sa part sensible parce qu’il a dépassé les stéréotypes de genre)”. Non so bene cosa pensare… Concludo, allora, con un bel pensiero sul gatto di Claudio Magris: “Il gatto sta seduto, accovacciato, sdraiato. È persuaso, non attende niente e non dipende da nessuno, si basta. Il suo tempo è perfetto, si allarga e si stringe come la sua pupilla, concentrico e centripeto, senza precipitare in alcun affannoso stillicidio. La sua posizione orizzontale ha una dignità metafisica generalmente disimparata”.