Tempi grami, in cui viene voglia di isolarsi e staccare la spina per le molte preoccupazioni in politica e certe polemiche inutili che feriscono. Colpisce sempre il tam tam della delazione, quando si costruisce su assunti sbagliati opportunamente prefabbricati. Ma certi venticelli della calunnia alla fine soffiano lo stesso, pur senza ragione. Poi pensi che non valga la pena e senza ricorrere a chissà quale disciplina orientale di meditazione, basta e avanza l’osservazione dei colori d’autunno di questa nostra montagna valdostana. Davvero una cura contro ogni amarezza o apprensione a costo zero nella miriade di angoli che mostrano quel “feuillage” che incanta e predispone a pensieri positivi. Con Michel Tournier: “Les arbres sont de grands sages...bien ancrés dans le sol, ils sont à l'écoute de la terre, mais cela ne les empêche pas d'avoir la tête dans les nuages et d'écouter les histoires du vent...et toujours vouloir aller plus haut, vers la lumière”.