Torno sulle piste del "Weissmatten" a Gressoney-Saint-Jean, dove nel dopoguerra venne inaugurata - era il 1954 - una seggiovia monoposto come incipit allo sviluppo sciistico che sarebbe venuto dopo. Ho ricordi delle sciate da ragazzino sulla "nera" da incubo e di anni vissuti qui con i miei amici walser con divertimento indimenticabile. Vedo posti per nulla evocativi per altri, che aprono in me memorie chissà dove archiviate, motivo di grande gioia. Ho sempre amato questa comunità, che deve considerare il proprio particolarismo linguistico e culturale come un tesoro da non disperdere. Confesso, però, che a vedere questi luoghi mi fa anche montare la carogna. Mi viene in mente la morte evitabile di Leonardo David, fuoriclasse senza eguali sugli sci. E le promesse a suo tempo fatte dalle autorità del mondo dello sci di una gara annuale di Coppa del Mondo da tenere ogni anno sulle sue piste, dove aveva primeggiato anche il papà Davide. Bugie, purtroppo, e questo non è giusto.