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08 ott 2021

Io scrivo lo stesso

di Luciano Caveri

Ogni tanto mi chiedo: sogno o son desto? Mi capita di sentire dei rimproveri con borbottii da parte di colleghi consiglieri regionali perché scrivo su questo Blog e ci aggiungo Twitter. Diverte quando viene dai banchi di forze politiche che tracimano sui "social" e se la pigliano con me che non ho strutture pagate per farlo. Tutta farina del mio sacco: non ho bisogno di scribacchìni a pagamento. Credo, invece, che sia naturale, nel senso che lo faccio da moltissimi anni, di scrivere sui "social". L'ho fatto sia in politica, prima sulla carta stampata e per radio, e ora sul Web, ma mantenendo viva la presenza anche quando lavoravo in "Rai" nel mio lavoro vero, quello di giornalista. Per cui, poiché è meglio far invidia che pietà, si rassegnino: scrivo come e quando voglio. Si chiama libertà d'espressione. Elementare, no?