La politica valdostana disquisisce su "Twitter" e qualcuno teorizza che i messaggi cinguettati dal social media "inquinino" il dibattito politico. Perdindirindina! Non mi dilungo sul "casus belli" specifico, che ha riguardato un parere che il "Consorzio degli Enti locali" ha inviato al Consiglio Valle, segnalando solo che la forma è in certi casi impastata con la sostanza e con il rispetto formale delle normative e se ci sono precedenti sbagliati, non fanno "precedente". Questo scontro a distanza fra Consiglio Valle e "Cpel" ha visto protagonisti i "tweet" reciproci, diventati oggetto della riflessione filosofico-politica sulla loro sostanza. Interessante, invece, è la discussione sull'impatto che i nuovi mezzi di comunicazione hanno sia sull'opinione pubblica che sugli attori di determinate vicende. Parto da distante: il sito filosofico.net torna utile nel ricordare una storia ben nota: "L'espressione "il mezzo è il messaggio", considerata la riflessione più importante di Marshall McLuhan, sta ad indicare che il vero messaggio che ogni medium trasmette è costituito dalla natura del medium stesso. Ogni medium va quindi studiato in base ai "criteri strutturali" in base ai quali organizza la comunicazione; è proprio la particolare struttura comunicativa di ogni medium che lo rende non neutrale, perchè essa suscita negli utenti-spettatori determinati comportamenti e modi di pensare e porta alla formazione di una certa forma mentis. Ad esempio, il primo medium analizzato da McLuhan è stato il medium tipografico. McLuhan osserva infatti che la stampa ha avuto un grande impatto nella storia occidentale, veicolando la Riforma protestante, il razionalismo e l’illuminismo. Con l'espressione "il medium è il massaggio", il nostro autore intende sottolineare che ogni medium condiziona i propri utenti e contribuisce a plasmarne la mente: li "massaggia". Questo va inteso anche nel senso che li rassicura. Ci sono alcuni medium che, secondo McLuhan, assolvono soprattutto alla funzione di rassicurare e uno di questi medium è la televisione, che per lui era un mezzo di conferma: non era un medium che desse luogo a novità nell'ambito sociale o nell'ambito dei comportamenti personali. La televisione non crea delle novità, non suscita delle novità, è quindi un mezzo che massaggia, conforta, consola". Il sociologo canadese (1911-1980), per motivi generazionali, non ha potuto seguire l'evoluzione tecnologica, che credo lo avrebbe costretto a rivedere certe sue teorie. Ricordo - dalla stessa fonte in una riflessione ormai superata - un altro passaggio piuttosto noto del suo pensiero: "Ad avviso di McLuhan, esistono media caldi e media freddi: questa classificazione ha dato luogo a equivoci e a discussioni, dovute al fatto che gli aggettivi "caldo" e "freddo" sono stati adoperati in senso antifrastico, cioè in senso opposto rispetto loro reale significato. McLuhan classifica come "freddi" i medium che hanno una "bassa definizione" e che quindi richiedono una "alta partecipazione" dell'utente, in modo che egli possa "riempire" e "completare" le informazioni non trasmesse; i media "caldi" sono invece quelli caratterizzati da un'alta definizione e da una scarsa partecipazione. A ogni modo, lo stesso McLuhan, nei suoi scritti, cade non poche volte in contraddizione nel definire "caldo" o "freddo" un particolare medium: nel caso della scrittura, per esempio, questa viene dapprima definita fredda poi "calda ed esplosiva". McLuhan definisce medium freddi (cioè a bassa definizione) la televisione, il telefono, i film, i cartoni animati, la conversazione; viceversa definisce come caldi medium come la radio e la fotografia". Resta semmai vivissima la sua espressione ben nota e molto adoperata: "Quella del "villaggio globale" è una metafora adottata da McLuhan per indicare come, con l'evoluzione dei mezzi di comunicazione, tramite l'avvento del satellite che ha permesso comunicazioni in tempo reale a grande distanza, il mondo sia diventato "piccolo" e abbia assunto di conseguenza i comportamenti tipici di un villaggio. Le distanze siderali che in passato separavano le varie parti del mondo si sono ridotte e il mondo stesso ha smarrito il suo carattere di infinita grandezza per assumere quello di un villaggio". "Twitter" - uno dei villaggi globali in essere - è sicuramente un medium "freddo", perché esplicitamente basato su di una logica partecipativa, che resta, per converso, inespressiva e vuota senza utenti-protagonisti. Resta il fatto che chi pensi di operare forme di censura (e non parlo di reati in Rete, che sono altra storia) potrebbe anche pensare, in parallelo, di svuotare l'oceano con un cucchiaino. Buon lavoro!