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06 mar 2013

Le beffe sul nuovo riparto fiscale

di Luciano Caveri

Pubblico un mio intervento nell'ultimo Consiglio Valle per un'interrogazione sul nuovo riparto fiscale della Valle e il suo svuotamento a causa sia del Governo Berlusconi che, peggio ancora, del Governo Monti. La risposta fornita da Leonardo La Torre, assessore alle finanze, già Fédération Autonomiste ed oggi "Gruppo misto" e dunque assessore di sé stesso, è stata una breve nota, pure contraddittoria che esprimeva soddisfazione per la prima applicazione nel 2011 delle nuove norme, quando proprio in quell'anno l'attacco al contenuto del rinnovato ordinamento finanziario è partito dal sempiterno Giulio Tremonti. Stupisce che un assessore non pretenda di avere una buona risposta dai suoi funzionari, ma certo per farlo deve padroneggiare la materia finanziaria, che non è facile. Tutto parte dai decreti legislativi del 1945, nel corso della prima autonomia, e una certa debolezza nelle certezze finanziarie è presente nello Statuto del 1948 e nella lunga fase che va dal 1948 sino alla celebre legge 690 del 1981 che fissò elementi di certezza e il famoso principio del nove decimi sulle principali tasse e imposte. Importante fu poi - e la seguii di persona - quel fondo compensativo, ottenuto nel 1993, per il venir meno dell'IVA ottenuta coi TIR che sdoganavano all'Autoporto di Pollein. L'ordinamento fu poi "blindato" con il principio dell'intesa pcon norma d'attuazione nel 1994. Nel 2009 arriva il federalismo fiscale e l'accordo conseguente che portò alla norma d'attuazione 12 del 2011 che seguii come membro della "Commissione Paritetica Stato - Valle d'Aosta". I famosi dieci decimi (ma con la contemporanea rinuncia a crediti che la Regione aveva accumulato dallo Stato!) compensavano solo in parte i tagli progressivi, sino alla sua scomparsa nel 2017, del fondo compensativo già citato. Ma soprattutto quel che ha pesato sono l'impatto sul nuovo riparto delle manovre finanziarie con lo Stato che trattiene parte della fiscalità indebitamente (lo ha già detto la Corte Costituzionale su un decreto dell'epoca Berlusconi) e con il peggioramento delle norme cogenti derivanti dal patto di stabilità. Ascoltando credo capirete meglio il problema!