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23 feb 2012

Il Fisco... italiano

di Luciano Caveri

Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Courmayeur "spinge" sulla italianità con il nuovo slogan della località ("il Bianco italiano") e il Fisco italiano si materializza con controlli-manifesto negli esercizi commerciali della cittadina. Non c'è una logica di causa e effetto, ma la circostanza fa sorridere. Si tratta di una presenza annunciata, perché dopo Cortina e il clamore in periodo natalizio, sembrava ovvio che anche la parte occidentale delle Alpi finisse nel mirino dell'Agenzia delle Entrate nel quadro di azioni dimostrative che intendono indicare la linea del rigore. Mi sembra che il precedente dolomitico non solo sia servito ad evitare l'"effetto sorpresa", ma le stesse reazioni hanno mostrato aplomb e misura. Credo che sia stato bene così. Di Cortina non credo che fosse piaciuto il vittimismo e addirittura l'accusa di un "fumus persecutionis", che è meglio tenere per avvenimenti più drammatici. L'ho scritto e lo ripeto: nel sistema autonomistico del riparto fiscale - con qualche scricchiolio al sistema con la nuova raffica di tasse, che prendono ormai la via di Roma, scelta incostituzionale e iniqua - la gran parte della tassazione resta qui per alimentare le nostre istituzioni e la nostra economia. Chi evade rema anche contro la Valle d'Aosta.