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17 dic 2011

Gran successo per le renne

di Luciano Caveri

In fondo Babbo Natale viene propinato, anche ai bambini, in tutte le salse, per cui non stupisce che domenica a Verrès le vere protagoniste, esposte in un apposito recinto, siano state le renne e non il loro bonario padrone "natalizio".  Gli animali arrivavano da un allevamento di Courmayeur, dove nella primavera scorsa - ad aumentare il piccolo gruppo di questi cervidi importati dalla Svezia - è nata la prima renna "valdostana". Sulla renna, storico animale da traino della slitta di Babbo Natale (che sono nove renne:  Rudolph, Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Donder e Blitzen), ho due ricordi.  Il primo risale all'inizio degli anni Ottanta, quando ero un giovane giornalista "Rai" e per uno "special" sul Natale decisi che sarebbe stato originale avere una slitta trainata dalle renne davanti alla chiesa di Sant'Orso di Aosta, da dove si sarebbe trasmessa una diretta. Appurai - e prima di Internet la ricerca fu complessa - che renne in Italia all'epoca non ce n'erano. Per cui martellai - beata ingenuità - le ambasciate svedese e finlandese a Roma per vedere che fare. Ricevetti garbati e scandinavi dinieghi: le renne non si potevano esportare. Ci salvarono i più ordinari cavalli... La seconda è quando da parlamentare europeo visitai la Lapponia (dove i finlandesi sostengono abiti Babbo Natale e mi spiegarono di avere un apposito servizio per rispondere alle letterine scritte da bimbi) e scoprii il fascino devastante sul proprio orologio biologico del sole di mezzanotte e gustai l'ottima carne di renna. In albergo, nel frigobar, fra gli snack la proposta era anche quella di piccoli e gustosi - mia buona abitudine è assaggiare anche i prodotti più strani - salamini di renna...