Per anni alla Camera dei deputati sono stato la "bestia nera" dell'Aeronautica militare, trovando grottesco che in Italia, per ragioni storiche, la meteorologia fosse "militarizzata". Sono state le radio e le televisione private a liberalizzare in parte il mercato e a creare un certo pluralismo delle previsioni, cui si sono aggiunti i sistemi regionali e in Italia spicca l'Emilia-Romagna. In Valle (lasciando perdere le previsioni dell'Aeronautica trasmesse dalla "Rai" che addirittura dividono la Valle in nord, centro e sud orizzontalmente, che è un caso unico nella geografia) le previsioni della Regione ci azzeccano, anche se non è mai stato elaborato un modello previsionale locale - così mi hanno spiegato degli esperti del settore - che non costerebbe neppure una follia. Certo è che la meteo è una necessità: personalmente la guardo sull'iPhone nel simpatico applicativo "VdA Turismo", ma soprattutto, smanettando su Internet, quando viaggio per capire che cosa mi aspetta. Ancora di recente, in un breve soggiorno a Venezia e a Barcellona, ho verificato, da turista, la soddisfazione di previsioni che non ci hanno preso. Soddisfazione? Doveva far brutto e invece non è stato malaccio...