In Italia la maggior parte delle festività sono "feste comandate", cioè feste religiose nelle quali la Chiesa prescrive di non lavorare e di prendere parte alle funzioni religiose. Il 1° maggio non lo è, trattandosi invece della "Festa dei lavoratori", nata negli Stati Uniti e poi esportata nel resto del mondo con forte ideologizzazione nei Paesi comunisti del tempo che fu. Oggi in Italia ogni forma "politica" del passato è svanita nel "concertone" di Roma, forma mediatica di relazioni pubbliche (unico caso di unità sindacale per il resto putrefatta) neppure parente alla lontana delle vecchie giornate con comizi e manifestazione sindacale di prammatica. Peccato che non si "santifichi" la festa - lo dico... laicamente - quando molti giovani sono impiccati alla precarietà e quando la disoccupazione picchia duro. Invece, sono solo canzonette...