Nell'ultima plenaria del "Comitato delle Regioni", c'è stato un intervento assai singolare, quello di Michel Platini, presidente "Uefa" e personaggio mitico della "mia" Juventus. Sono andato a salutarlo e mi ha detto - in un simpatico scambio di battute - di conoscere la Valle d'Aosta e di sapere del nostro francese. Platini ha raccontato all'assemblea del calcio e dello sport in generale con uno stile ricco di intelligenza e di brio, rispondendo poi con naturalezza a temi anche difficili come i budget eccessivi di certi club, i fenomeni di criminalità legati alle tifoserie violente, la crescente "internazionalizzazione" del calcio che spoglia certe logiche "nazionali". Pensavo alle sue parole, visitando lo stadio del Barcellona (per fortuna non sono interista...), che è un esempio mirabile di business fra merchandising incredibile, visite guidate sino a bordo campo, museo multimediale che ti fa rivivere tutta la storia del club calcistico catalano. L'Italia, dove il calcio resta lo sport nazionale, insegue con fatica certi modelli.