Ho una simpatica vicina di casa "over 60" che ha fatto un corso di informatica per imparare ad usare il computer: lo scopo era quello di navigare in Internet, principalmente per utilizzare "Skype" per telefonare al figlio che vive nelle Filippine, ma direi che oggi usa di più la posta elettronica e naturalmente "naviga" con soddisfazione. Il caso evoca la volontà, direi giustissima, del Governo regionale - mi pare per gli "over 65" - di svolgere una campagna di acquisizione di un computer, della connessione e della necessaria alfabetizzazione sulla scia della dotazione ai giovanissimi nell'ambito del "Computer in famiglia". Già all'epoca, quando nacque l'iniziativa, pensai ai "vecchietti" (lo dico affettuosamente, sapendo che - se ci arrivo - sarà una tappa anche per me e per altro oggi ogni incarico importante viene dato in Valle ai sessantenni e settantenni) perché oggi il rischio di esclusione colpisce di più coloro che, per ragioni generazionali, sono sempre alla rincorsa delle nuove tecnologie legate al computer. Tuttavia segnalerei alcune accortezze: mentre per i ragazzi andava bene una logica di e-learning, cioè di formazione on-line, ciò non va bene per gli over 65 che andrebbero indirizzati ad una formazione frontale, cioè con un insegnante in cattedra. Aggiungerei la questione del computer da scegliere, sapendo che ci sono prodotti appositamente studiati a misura delle persone più anziane per la loro facilità d'uso: sarebbe simpatica l'idea di immaginare la possibilità che l'over 65 segnali l'esistenza di un "tutor", magari un nipote, che contribuisca a rendere la strumentazione e le procedure amichevoli.