Abbiamo appena digerito la televisione digitale, lasciando sul campo uno sciame di piccoli problemi che ci perseguiteranno sino alla stabilizzazione a regime, e si profila - è bene parlarne - il "Dab - Digital Audio Broadcasting", cioè la radio digitale. Capisco il brivido che può percorrere la schiera degli abitudinari, me compreso, della radio "fm" o al massimo "am" o degli smanettoni delle radio su Internet o, con la stessa tecnologia, delle radio del mondo che ascolto sul mio "iPhone", altro che le onde lunghe o corte del passato! Il "Dab", già la normalità nella Provincia di Bolzano e sperimentale in altre zone (in Valle la "Rai" ha sperimentato a lungo, profittando delle difficoltà di trasmissione in zona montana), consente di ottimizzare, come per la televisione digitale, le bande di trasmissione, aumentando l'offerta, avere una ricezione sicura, su di uno stesso canale, senza interferenze ed ottenere informazioni attraverso la trasmissione dati e dunque una vasta possibilità di servizi. Il mondo avanza e non si può fermare: bisogna abituarsi a cavalcare i cambiamenti. Chi si ferma, come si dice, è perduto e questo vale anche per media sperimentati come la radio, che sanno trasformarsi per adeguarsi al mondo che muta.