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08 feb 2025

Il Circo Barnum

di Luciano Caveri

C’è chi è affezionato ai talk show e io non sono fra questi. In televisione sono programmi basati su discussioni, interviste e dibattiti tra ospiti e conduttori, nel caso italiano quasi sempre uno. Possono trattare una vasta gamma di argomenti, come attualità, politica, spettacolo, cultura o tematiche sociali. Il peggio da noi sono quelli a carattere politico, che non elenco per carità di Patria, accomunati come sono ormai da logiche di circo Barnum.

Per capirci nel Circo Barnum, fondato da P.T. Barnum nel XIX secolo, esistevano attrazioni eccentriche e “fenomeni da baraccone”, che spesso mescolavano realtà e inganno per stupire il pubblico. Alcune delle sue attrazioni più strane erano: La Sirena di Fiji, una delle truffe più celebri di Barnum: un finto scheletro di sirena, in realtà un assemblaggio di un torso di scimmia e una coda di pesce, esposto come creatura mitologica autentica. E ancora: Tom Thumb (“Generale Tom Thumb”), tale Charles Stratton, un nano alto solo 63 cm, che Barnum trasformò in una star internazionale facendolo esibire in spettacoli in costume e davanti ai reali europei. Aggiungo: Joice Heth, “La balia di George Washington”, una anziana signora che Barnum esibì, sostenendo che fosse la ex balia di George Washington, con oltre 160 anni di età… C’è ancora: la famosa Donna Barbuta (Annie Jones)e cioè donna con una folta barba naturale, che lavorò nel circo di Barnum per molti anni ed è diventata una delle attrazioni più famose. Ultimo orrore che cito: La Mucca con due teste e altri animali deformi, come vitelli a due teste, pecore con più zampe e altri esemplari bizzarri.

Nel caso italiano questa è la logica, peggiorata dalla scelta della maggior parte dei conduttori non solo di invitare personalità bizzarre con tesi improponibili, ma di alimentare gazzarra e litigiosità che rende del tutto mancante un filo logico con ospiti che vengono scelti per la loro capacità di insulto.

Noto, incidentalmente, che questa idea di spettacolarizzazione si è spostata in Parlamento con la Schlein che apostrofa la Meloni con “Presidente del coniglio” per certa supposta pavidità e Renzi che l’ha definita “omino di burro”che ricorda un personaggio del romanzo Il giornalino di Gian Burrasca (1907), soprannome del direttore del collegio in cui viene mandato. Il nome nasce perché il direttore si mostra inizialmente gentile e bonario, ma in realtà è falso e ipocrita: si scioglie di fronte ai potenti, proprio come farebbe un omino fatto di burro al sole.

Ma torniamo ai programmi televisivi e alla recente performance di un deputata, così descritta da Aldo Grasso sul Corriere:”Nel corso del programma «Tagadà» su La7 c’è stato uno scambio di accuse fra il deputato del Pd Marco Furfaro e la deputata di FdI Augusta Montaruli che, per rispondere alle provocazioni del collega, non ha trovato di meglio che mettersi ad abbaiare fra lo sconcerto dell’attonita conduttrice Tiziana Panella”.

Questo il commento del noto critico televisivo: “Una scena terrificante: Montaruli ha iniziato a guaire con un «bau bau», ripetendolo varie volte, simulando anche con le mani l’abbaiare di un cane. E la scena si è protratta per circa sessanta interminabili secondi”.

L’ho visto e mi sono chiesto che cosa abbiamo fatto di male per subito stupidaggini del genere, studiate a tavolino.

Ancora Grasso: “Ora, è vero che il Parlamento italiano è diventata la più fervente palestra dell’insulto, l’università dell’ingiuria, la salda tradizione della volgarità, ma al latrare, all’ululare, al ringhiare non eravamo ancora giunti. È la nullificazione della parola e, con essa, del pensiero, è la pienezza del declino. L’annichilimento è peggio della distruzione, dell’infierire, dell’abbattere: è la discesa nel Maelström del nulla.

Sappiamo che nei talk show le dichiarazioni di principio, la propaganda da comizio, le frasi magniloquenti sono la sola retorica possibile: dopo anni di abuso e di risse, la parola è ormai estenuata, consunta, inservibile e la scuola del silenzio ha i banchi vuoti. La chiacchiera televisiva è ormai incapace di pensare o di agire, oppressa da una tenebra gelida, disorientata come durante un’allucinazione. I sovranisti dovrebbero sapere che non si abita un Paese, si abita una lingua.

Chissà da dove nasce quel «bau bau»? I maligni ricordano che Montaruli ha subito una condanna, punzonata dalla Cassazione, nell’ambito di un’inchiesta piemontese su rimborsi gonfiati. Le spese riguardavano cene, abiti di lusso, gioielli, borse, ma anche corsi sull’uso dei social network e libri come Mia suocera beve, Sexploration e Giochi proibiti per coppie.

Pare che in questo ultimo libro ci siano fosforescenti conversazioni canine”.

Ironia che uccide.