Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
08 ago 2022

Ci sono clima e clima

di Luciano Caveri

La parola “clima” ha una storia singolare. Deriva dal latino clīma -ătis e a sua volta dal greco klíma -atos “latitudine, regione”, ma anche “inclinazione“ con riferimento all’inclinazione dei raggi solari con le sue evidenti conseguenze fisiche. Per me quel che è certo è che odora di geografia. Mi rivedo da bambino a sfogliare gli atlanti - ne avevo in casa più di uno - e studiare i Paesi del mondo e il clima era una delle caratteristiche che pure ti venivano chieste durante le interrogazioni a scuola. Bella materia la geografia, purtroppo piuttosto negletta e invece chiave di lettura indispensabile per capire il pianeta sul quale viviamo e le straordinarie varianti dell’umanità cui apparteniamo legate a territori così diversi fra di loro. Ma torniamo al clima, oggi protagonista sul palcoscenico della Storia per via del riscaldamento globale, di cui tutti i popoli del mondo - compresi i valdostani - hanno purtroppo evidenze inconfutabili. Generazioni come la mia hanno visto con i propri occhi lo svilupparsi di fenomeni un tempo quantomeno secolari. Non nevica o stranevica; siccità o pioggia torrenziale (o grandine); ghiacciai che si ritraggono s permafrost che si scioglie; boschi che salgono di quota e che diventano a rischio incendi. Si potrebbe continuare, ma il peggio sono le minacce rispetto alla presenza umana, indispensabile sulle Alpi. da sempre terra di transito, di economia e di civiltà nate in simbiosi con l’habitat. Per essere più precisi Clima sarebbe da dizionario: “Il complesso delle condizioni meteorologiche (elementi del c.: temperatura atmosferica, venti, precipitazioni), che caratterizzano una località o una regione nel corso dell’anno, mediato su un lungo periodo di tempo. Si distingue dal tempo (in senso meteorologico), che è una combinazione solo momentanea degli elementi medesimi. Più rigorosamente, si definisce il c. come la descrizione statistica in termini dei valori medi e della variabilità delle quantità rilevanti in un periodo di tempo che va dai mesi alle migliaia o ai milioni di anni. Secondo la definizione dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, il periodo di media classico è di 30 anni”. Ecco perché situazioni patologiche con caldo e siccità in questi mesi hanno ancora aspetti meteorologici brevi nel solco di cambiamenti climatici più lunghi. Giusto preoccuparsi e attivarsi, sapendo come non sia per nulla facile fra Paesi sui diversi Continenti con esigenze così diverse e spesso configgenti rispetto ai modelli di sviluppo. Ma “clima” non ha solo il significato di attualità appena citato. Mai come in questi giorni sui giornali si usa la parola nell’accezione “clima politico” per le future e assai imminenti elezioni Politiche. Caldissimo il clima a Roma, ma anche la Valle d’Aosta non scherza affatto, sapendo per esperienza comune che queste elezioni sono sempre state in varie occasioni punto di snodo con riflessi evidenti sugli assetti regionali e nei rapporti con Roma. Il tempo ci dirà se anche questo clima, come sta accadendo con quello citato all’inizio e che riguarda l’interazione fra uomo e Natura, stia peggiorando. Certo aleggiano minacce attorno alla piccola Valle d’Aosta e la costruzione autonomistica può risultare fragile di fronte a scenari di cambiamenti istituzionali che potrebbero derivare dagli esiti delle urne. E sulla stessa Autonomia e i suoi destini non tutti neppure ad Aosta la pensano nello stesso modo e far finta che non sia così è una mistificazione.