Si è molto discusso sui danni del "grillismo". Nel caso della Valle d'Aosta è stata l'elezione purtroppo per una intera legislatura di una deputata pentastellata, che non ha fatto nulla di utile e pare ora destinata alla sinistra estrema con cui amoreggia. La crisi ucraina ha evidenziato il disastro totale di un movimento qualunquista e populista. La vetta irraggiungibile resta il padre fondatore Beppe Grillo. Lo ricorda oggi Aldo Grasso sul "Corriere": «Il silenzio di Beppe Grillo. Sul suo blog l'Elevato parla di tutto, dall'energia alternativa al reddito di base universale, ma non una parola sull'invasore russo. Perché Grillo può stare zitto, da dove gli deriva tanta impunità? Era lui che diceva: "Putin? La politica internazionale ha bisogno di uomini di Stato forti come lui". Era lui che ammoniva: "Basta con la russofobia". Era lui che considerava Putin un beneficio per l'umanità: "La politica estera degli Stati Uniti è stata un disastro sotto Obama. Se Trump ha voglia di convergere con Putin, di rimettere le cose sulla giusta strada, non può che avere il nostro appoggio. Due giganti come loro che dialogano: è il sogno di tutto il mondo!". Ma ora Grillo tace. Grillo non paga mai il conto delle sue furberie». E aggiunge tutto il resto con sintesi mirabile: «Con i suoi "vaffa", con gli sberleffi, con la furia giustizialista, con l'imbroglio politico mascherato da millenarismo pop, con una concezione della democrazia radicale (uno vale uno) ha recato al Paese danni incalcolabili».