Non ci vuole molto a capire che si è passati in questi giorni dalla padella alla brace. Mentre, infatti, la pandemia sembra finalmente arretrare in modo deciso (e bisogna mantenere alta la guardia), incombono ora le prospettive inquietanti derivanti dall'aggressione russa contro l'Ucraina. La piccola Valle d'Aosta non è un'isola felice in questo contesto così delicato. Questo significa - e lo scrivo, per quanto mi appaia lapalissiano - che mai come in questo momento querelles localistiche ed ambizioni personali più o meno grandi dovrebbero passare in second'ordine rispetto a vicende macroscopiche le cui conseguenze si infrangono anche su di noi. Penso agli straordinari e allarmanti rincari non solo nel settore energetico ed alla crisi globale che indebolisce tutto e tutti. Ci vorrebbe in questa fase come non mai la capacità di condividere le priorità ed unire le forze e non soffermarsi su questioni di routine e di piccolo cabotaggio. E' il mio un appello a tutte le persone di buona volontà, essendo ormai fra i decani della politica valdostana. Lo sento come un dovere e non certo per fare la morale ad altri, ma la necessità di affrontare momenti difficili impone equilibrio e saggezza.