Una guerra così visibile come quella in corso, dopo l'invasione proditoria e vigliacca dell'Ucraina, colpisce e addolora. Il sistema dei mezzi di comunicazione ormai gonfiatosi in mille modi e reso diffuso, perché basta un telefonino per diffondere sul Web qualunque immagine, inchioda la Russia alla sue responsabilità. Resta una minoranza a difendere un matto come Vladimir Putin e la sua azione irragionevole, che dovrebbe essere colta in prima dai vertici del potere russo, che dovrebbero avere il coraggio di intervenire. Mentre per ora chi protesta a San Pietroburgo o a Mosca finisce dritto in galera. I dittatori prima o poi cadono, ma intanto possono fare dei danni gravissimi. Ce lo insegna la storia e Putin finirà nell'elenco dei mostri che hanno sporcato la storia dell'umanità. Ma esiste in ciascuno di noi in queste ore qualcosa di più profondo. E' una partecipazione umana a leggere certe storie, a vedere certi filmati, a percepire la profondità del dolore e la vastità del male. Già, il male! Che si ricordi una frase di Thomas Mann: «La tolleranza diventa un crimine quando applicata al male».