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31 ago 2021

Il Diritto a favore dei vaccini

di Luciano Caveri

Mi mandano, di tanto in tanto, del materiale degli antivaccinisti, che mostra come ormai una larga parte di loro abbiano messo assieme una specie di setta, fatta di "Catene di Sant'Antonio" di notizie fasulle, sempre con un tono militante o meglio militare, quasi guerresco, contro i nemici e cioè quelli che sono, come me, a favore dei vaccini. Naturalmente, come in tutte le congreghe di questo genere, certe posizioni sono avvolte nella "carta regalo" dell'amore e del senso di appartenenza con il coraggio parso a piene mani e si usano termini tipo «Resistenza» che fanno pietà. Intanto, visto che adoperano e piegano ai proprio desiderata anche il Diritto con teorie strampalate anche attraverso avvocati che li patrocinano (sic!), segnalo questa notizia assai interessante: "Un refus qui pourrait faire date. La Cour européenne des droits de l'homme (CEDH) a rejeté mardi une requête de 672 pompiers professionnels et volontaires français contre l'obligation vaccinale contre le covid-19 qui leur est imposée par la loi du 5 août 2021, a annoncé la cour mercredi".

«La cour a estimé que ces demandes étaient hors du champ d'application de l'article 39 de son règlement» - evidenzia la notizia - qui permet de la saisir selon une procédure d'urgence lorsque les requérants sont exposés à «un risque réel de dommages irréparables». Les pompiers avaient invoqué les dispositions de la Convention européenne des droits de l'homme relatives au «droit à la vie» et au «droit au respect de la vie privée et familiale». Ils demandaient à la Cour de «suspendre l'obligation vaccinale» prévue par la loi du 5 août 2021 relative à la gestion de la crise sanitaire et de suspendre également «les dispositions prévoyant l'interdiction d'exercer leur activité» pour ceux d'entre eux qui n'auraient «pas satisfait à l'obligation vaccinale» ainsi que «l'interruption du versement de leur rémunération»". La Corte entrerà nel merito più avanti, ma intanto i pompieri dovranno piegarsi alla legge. Per altro, la Giurisprudenza della Corte è chiara sin dall'aprile scorso. Sara Occhipinti: «Arriva con un tempismo straordinario la sentenza della Corte Edu che riconosce come "necessaria in una società democratica" la vaccinazione obbligatoria. La pronuncia indica i criteri che la legislazione nazionale deve rispettare per essere conforme al principio di non ingerenza nella vita privata del singolo (articolo 8 "Cedu"). In un momento storico nel quale sarà sempre più impellente la necessità di rendere obbligatori i vaccini contro il covid, questa sentenza costituisce dunque per il legislatore una guida da seguire per una normativa che sappia salvaguardare l'equilibrio tra i diritti della sfera individuale e le necessità di tutela della salute pubblica». Più avanti un altro passaggio importante: «Per quanto riguarda gli obiettivi perseguiti dal dovere di vaccinazione, l'obiettivo della legislazione è quello di proteggere dalle malattie che possono rappresentare un grave rischio per la salute. Ciò si riferisce sia a coloro che ricevono le vaccinazioni in questione, sia a coloro che non possono essere vaccinati e si trovano quindi in uno stato di vulnerabilità, contando sul raggiungimento di un alto livello di vaccinazione all'interno della società in generale per la protezione contro le malattie contagiose in questione. Questo obiettivo corrisponde alle finalità della tutela della salute e della tutela dei diritti altrui». E ancora: «Secondo la Corte, la posta in gioco non è solo quella di contrastare i no-vax, quanto quella di proteggere la salute di tutti i membri della società, soprattutto di quelli che sono particolarmente vulnerabili rispetto a determinate malattie e per i quali si chiede al resto della popolazione di assumere un rischio minimo sotto forma di vaccinazione. Quanto all'efficacia della vaccinazione, la Corte rinvia invece al consenso generale sull'importanza vitale di questo mezzo di protezione delle popolazioni contro malattie che possono avere gravi effetti sulla salute individuale e che, in caso di focolai gravi, possono causare danni all'intera collettività». Infine, per chiarezza: «E' pacifico secondo la Corte che, in rari casi la vaccinazione può rivelarsi dannosa per il singolo individuo, provocando un danno grave e duraturo alla sua salute. In considerazione di rischi molto rari ma indubbiamente molto gravi per la salute di un individuo, gli organi della Convenzione hanno sottolineato l'importanza di prendere le necessarie precauzioni prima della vaccinazione) controllando in ogni singolo caso la presenza di possibili controindicazioni». Insomma, per gli "Azzeccagarbugli" che si arrampicano sui vetri del Diritto contro i vaccini la situazione non è facile.