La passeggiata in montagna è un classico per chi passa questi giorni di vacanza sulle Alpi, che culminano con l'odierno Ferragosto. Lo potremmo verificare percorrendo i 1.200 chilometri di lunghezza ed i trecento di larghezza di questa catena in cui la Valle d'Aosta è incastonata. Non credo che ci siano località dove non si vedano frotte variegate di persone che si infilano in sentieri, di vario genere. Mi riferisco ad itinerari facili, per famiglie, e non ad escursioni o all'alpinismo, che sono tappe ben più complicate nel cammino della scoperta della montagna. Se penso all'infanzia ci sono ricordi di molti momenti di passeggiata in famiglia e con gli amici, in cui si forgiava quella parte di conoscenza dell'ambiente montano, che un tempo era normalità nel dare notizie di base a noi montanari in crescita.
Certo le cose cambiano, ma la sostanza resta la stessa ed è quella di muoversi in compagnia con lo zaino sulle spalle in mezzo alla natura. Sempre con l'accortezza, non sempre praticata, di salutare chi si incontra. Noto alcune novità. La prima è che, per quanto resistano frequentatori dal look improponibile, oggi si fa più attenzione all'equipaggiamento ed anche su itinerari più facili si incontrano persone bardate come per un trail estremo. La seconda considerazione sono i cani, ormai più numerosi dei bambini, che dettano il passo ai loro padroni. Non sempre vengono correttamente tenuti al guinzaglio e se ne vedono alcuni, poverini, che arrancano. La terza è che anche la semplice passeggiata si allinea ad alcuni principi di buonsenso sull'ambiente. Ad esempio il consumo di prodotti tradizionali o con il picnic o nei rifugi e ciò vale anche per l'acquisto diretto negli alpeggi. La quarta considerazione è che si vede anche in montagna una maggior consapevolezza sulla necessità di fare sport e di stare all'aria aperta. Una componente decisiva è stata la pandemia, che ha aumentato il numero di persone praticanti. La quinta considerazione riguarda la convivenza con le bici elettriche, che restano una grande risorsa. E' bene affrontare il tema, immaginando obblighi per evitare liti per regolarne l'uso sui sentieri e anche sulle strade poderali. Sesta osservazione: contro il rischio degli eccessi di velocità, incarnati ormai dai numerosi trail. Bisogna rimettersi in cammino senza fretta. Dice Reinhold Messner: «Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le alte montagne sono per me un sentimento».