Malgrado la Spagna abbia usato il pugno di ferro, prima con le forze dell'ordine e poi con i giudici, creando una situazione davvero inquietante nell'Unione europea, gli indipendentisti catalani hanno scalato la montagna delle difficoltà e raccolto voti in numero tale da dimostrare di essere ancora in forze e coerenti con la battaglia avviata in modo pacifico. Così dimostrando che chi pensava che il fuoco di autodeterminazione si fosse spento aveva fatto male i calcoli e la logica repressiva risulta per Madrid un fallimento, così come l'evidente complicità delle autorità europee, silenti di fronte alle vicende catalane ed alla loro piega inquietante rispetto ad elementari principi di libertà combattuti a colpi di codice penale. Resta il fatto indelebile che alle elezioni regionali per il rinnovo del Parlamento della Catalogna i partiti indipendentisti catalani che hanno governato durante l'ultima legislatura hanno ottenuto abbastanza seggi per garantirsi la maggioranza assoluta in Parlamento ed esprimere un nuovo presidente della "Generalitat", il Governo catalano, anche se nessuno di loro è risultato il partito più votato.
I partiti indipendentisti sono "Sinistra repubblicana della Catalogna - Erc", di centrosinistra, che ha ottenuto il 21,3 per cento dei voti e trentatré seggi, "Insieme per la Catalogna - Junts per Catalunya", di centrodestra, che ha ottenuto il venti per cento dei voti e trentadue seggi, e "Candidatura popolare unita - Cup", di estrema sinistra, che ha ottenuto il 6,6 per cento dei voti e nove seggi (durante la scorsa legislatura la "Cup" aveva dato il suo appoggio esterno al Governo). Assieme, i tre partiti hanno ottenuto 74 seggi ed hanno superato abbondantemente la maggioranza assoluta di 68. In generale, se si contano anche i partiti che non hanno ottenuto seggi, per la prima volta gli indipendentisti hanno superato il cinquanta per cento del consenso, anche se l'astensione è stata al massimo storico, in parte a causa della pandemia: ha votato il 53,5 per cento dei catalani, il 25 per cento in meno delle elezioni del 2017. Ovvio che su questo astensionismo c'è chi ci giocherà. Personalmente credo che resta la realtà nuda e cruda dei seggi e della volontà di chi è andato a votare. Da oggi nessuno può far finta di non aver sentito la voce dei catalani.