Ci sono materie in cui mi muovo a tentoni per manifesta incompetenza e dunque per occuparmene devo appoggiarmi a chi ne sa manifestamente di più. Ecco perché sono utili gli esperti, che servono a spiegare le cose anche a chi non abbia la profondità di conoscenze in certi campi. Per questo la saggistica alla fine è il mio leggere letterario preferito, che talvolta scelgo scandagliando argomenti che mi paiono del tutto ostici e dunque rappresentano una sfida maggiore di quanto sia già stato in qualche modo praticato e dunque conosciuto. Ci ragionavo, intervistando sulla musica di Natale il Maestro Efisio Blanc, il cui curriculum nella musica è prestigioso, ma sa anche spiegarsi con la semplicità di chi, avendo gli argomenti sulla punta delle dita, è capace di mettere in fila argomenti comprensibili anche per chi non è troppo competente. Lo fa con sorriso, pacatezza e levità tutta musicale.
L'altro giorno, in un programma radiofonico sul Natale, abbiamo messo assieme alcuni punti fermi sulle musiche natalizie in un approfondimento alla ricerca di uno spunto originale per parlare di queste festività, scandagliate per dritto e per rovescio. Elenco alcune questioni:
- ci sono musiche di Natale molto antiche che ci fanno tornare indietro nel passato: è il caso in Valle d'Aosta delle musiche e dei canti attorno al tema della Natalità (la cosiddetta "Pastorala" ha molte varianti);
- i canti natalizi sono un collante della comunità, ma esistono anche evidenti fenomeni di contaminazione culturale fra stili e generi;
- ci sono realtà, come gli Stati Uniti, in cui il business delle canzoni natalizie alimenta un mercato enorme fra tradizioni e novità;
- molti interpreti (e se cercate vedrete che tutti i big si sono cimentati attorno al Natale) non lo fanno solo per soldi, ma perché lo spirito del Natale ha un valore importante in molte società;
- interessante che il mondo che più esprime la ricerca del consenso del consumatore - vale a dire la pubblicità - associa il senso familiare e comunitario del canto corale con il Natale, sdoganando un genere che per i popoli alpini è l'ordinarietà;
- i canti natalizi possono avere nelle voci dei bambini interpreti unici e straordinari e può essere anche un mezzo interessante per avvicinare i giovanissimi alla musica attraverso la magia del Natale. Aggiungerei una considerazione più generale espressa da Blanc e che riguarda sempre la Musica (uso il maiuscolo). La verità - e questo vale sin dalla notte dei tempi - è che senza musica non esiste una festa. Se ci pensiamo bene è così: per creare l'atmosfera giusta - e per il Natale la constatazione è un'evidenza - bisogna avere una musica che accompagni gli avvenimenti e noi esseri umani abbiamo creato generi adatti ad accompagnare ogni momento della nostra vita, in guerra e in pace, nel riposo e nelle attività sportive, come accompagnamento essenziale per un film e come presupposto per la bontà di certe cerimonie dalla nascita alla tomba. Ma fatemi tornare e concludere sul Natale: l'approccio musicale sarà una delle chiavi di lettura - lo scrivo per i valdostani - di una tre giorni (stasera, la vigilia e il Natale) nei programmi di "RaiVd'A" in onda da stasera alle ore 20. Assieme a Katia Berruquier in studio (con una scenografia nuova di zecca) e con contributi filmati scandaglieremo con semplicità e con un sorriso diversi aspetti nel cuore dei giorni natalizi.