Silvio Berlusconi annuncia che ci sono stati, a suo danno, almeno quattro "colpi di Stato" e ti accorgi d'improvviso di quanto questo termine "colpo" sia gettonato. La parola viene dal latino medioevale "colpum", a sua volta giunto al latino classico dal greco "kólaphos - schiaffo". A questo gesto atavico, il dizionario aggiunge poi la simpatica evoluzione dell'umanità: "colpi di bastone", "di pugnale", "di coltello", "di spada" e poi naturalmente "colpo di pistola", "di fucile", "di cannone". Poi, come un apostrofo rosa, arriva un detto - praticatissimo in politica - "dare un colpo al cerchio e uno alla botte", che serve - come noto - a barcamenarsi, destreggiandosi fra due o più alternative diverse o contrarie. C'è poi, sempre buono anche in politica, il maschilissimo "ribattere colpo su colpo", vale a dire il replicare prontamente ad attacchi avversari e sui "social media" ormai sembra di essere in mezzo ai pistoleri. Ma, anche in questi casi, va distinto un minaccioso colpo in aria dal fatale "colpo di grazia", ma può anche finire "senza colpo ferire" o - torniamo al letale - "a colpo sicuro". Il "colpo alla porta" è innocuo, il colpo ("pugno") nel pugilato può avere conseguenze diverse, ma sul ring, come nella vita, c'è pure il "colpo basso", al di sotto della cintura e l'impatto in quelle zone è spiacevole. In quello, come in altre occasioni, ci si trova "ad accusare il colpo". Potete fuggire "a colpi di pedale" o "di remi", difendervi "a colpi di forbice" o chiedere aiuto con "un colpo di telefono". C'è chi spera in "un colpo di spugna" (leggi inizio articolo), chi subisce "un colpo di mare" o "di vento", ma esiste anche "il colpo di timone" per chi cambi direzione d'improvviso. Ma lo può fare anche con "un colpo di coda", con "un colpo di reni" o con "un colpo d'ala". Ma per farlo bene bisogna contare su un buon "colpo d'occhio" o almeno su "un colpo di fortuna". Mai escludere un colpo di scena, magari attraverso un inatteso colpo di fulmine oppure con un sorprendente "colpo di teatro". Dovendo scegliere: meglio dire di no ad un colpo "di" o "in testa", mai dire di no, invece, ad un "colpo di vita". Sapendo che, proprio nella vita, "di colpo" tutto può cambiare e può avvenire anche tutto "d'un colpo". Ma, per sapere se va tutto bene, puoi sempre "battere un colpo", che è sempre meglio che "avere un colpo". In questo senso, è brutto augurare ad altri "un colpo", anche se si trattasse solo di "un colpo di calore", "di sole" e "d'aria" e anche "i colpi di sole", che non a tutti donano. Attenti agli esiti di un "colpo di sonno" o di "un colpo di frusta" o di "un colpo della strega". Evitando qualunque "brutto colpo", sempre meglio "fare colpo". Un "colpo da professionista" non è da scambiare con un "colpo giornalistico". "Sventare un colpo" è un "bel colpo", meno avvincente di "un colpo di culo". Un "colpo mancino", "gobbo", "da maestro" ci consentirà di primeggiare. Un "colpo di mano" è molti gradini al di sotto di un "colpo di Stato", per chiudere il cerchio del ragionamento.