Capiterà in queste settimane che io vi consigli dei libri. L'estate è propizia per la lettura e se vorrete proporne anche voi qui nel post ne sarei onorato. Ho già detto molte volte di quanto consideri importante la lettura e abbia passato una buona parte della mia vita a leggere parecchio. Ho sempre invidiato chi lo faceva con tecnica (del genere i "classici" più importanti), mentre io ho sempre scelto seguendo curiosità o causalità. Comincio la serie con un libro da leggere che riflette una personalità, quella di Luca Mercalli, meteorologo torinese con cui ho una lunga amicizia. Una premessa a chi mi dirà: su alcune cose - comparando quel che entrambi scrivete - ci sono punti in cui non sempre sembrate sulla stessa linea. E' possibile che questo avvenga anche con "Prepariamoci a vivere in un mondo con meno risorse, meno energia, meno abbondanza e forse più felicità" dell'editore "chiarelettere" (prezzo di copertina 14 euro). Trovo che sia normale, nel leggere un libro, che si confrontino modi di pensare diverso e io rispetto - e in certi passaggi condivido - l'ambientalismo umanista di Luca. In lui si mischiano pensieri globali e l'agire locale fino alla scala più piccola dei comportamenti personali con quella parolina poco nota che è "resilienza" di cui lo "Zanichelli" offre due significati: "1 (fis.) Capacità di un materiale di resistere ad urti improvvisi senza spezzarsi; 2 (psicol.) Idoneità di una persona ad affrontare le avversità e a superarle". Mercalli ha di recente in un'intervista - ed a me di persona in termini simili - ha spiegato così questa sua filosofia di vita: "è la proprietà di un sistema di non collassare quando viene sottoposto a uno stress. La nostra società è fragilissima: se qualcuno vi chiude gas, acqua e luce, tornate al medioevo in pochi giorni. Essere resilienti vuol dire prepararsi a mantenere livelli minimi di comfort e autosufficienza senza dipendere solamente dalla carta di credito o dal volere delle multinazionali. Senza per questo diventare eremiti, anzi, la resilienza è prima di tutto cooperazione con i vostri vicini di casa". Trovo che per una comunità piccola come quella valdostana, in tempi difficili come quelli attuali, sia una parola e una serie di comportamenti da tenere ben in mente. La trovo adatta alla mentalità montanara e su questo con Luca siamo assolutamente d'accordo. Una nota personale inaspettata e che mi ha commosso. In coda al libro - a pagina 197 - ci sono i ringraziamenti fa i quali figura anche questo passaggio: "infine vorrei anche ringraziare i pochi politici e amministratori pubblici a cui ho visto fare cose sensate o almeno provarci". Ho l'onore - e lo ringrazio - di essere il primo dell'elenco ad essere citato. Per me è come una medaglia.