Non mi fa assolutamente piacere che Nicolas Sarkozy ed Angela Merkel ridano dell'Italia durante una conferenza stampa ufficiale a Bruxelles. Neppure se la causa dell'ilarità è senza alcun dubbio Silvio Berlusconi, cui non va di certo la mia simpatia. Il comportamento maleducato è indicativo, come mostrato dalla risata contagiosa nella sala, di un certo e diffuso pensiero verso il Cavaliere nel resto d'Europa su cui è bene interrogarsi per chi non lo abbia già fatto.
Germania e Francia non si fidano di Berlusconi e da mesi lanciano messaggi, neppure troppo velati, sull'opportunità che l'attuale Presidente del Consiglio si faccia da parte. Questo "attacco" alla sovranità nazionale può anche indignare, ma è la verità di cui è bene prendere atto e farsene una ragione. Berlusconi ha perso peso politico e credibilità internazionale e sarebbe bene che anche i residui fans se ne rendessero conto. Nell'Unione europea siamo in caduta libera, senza rete. Oggi leggiamo che alla fine la manovra di rilancio dell'economia avverrà con una scelta difensiva: aumentare a 67 anni l'età pensionabile. Se si andrà in quella direzione, ci si chiede se non sarebbe stato il caso di farlo già nella manovra monstre estiva, piuttosto che traccheggiare per tutto questo tempo. La situazione, intanto, è peggiorata con un "effetto valanga" che fa impressione e al comparazione fra Roma e Atene è allarmante anche per chi, come me, resta un inguaribile ottimista, ma qui ormai scricchiola ogni certezza e ci si domanda quanto i conti visti siano quelli giusti o se ci sia purtroppo dell'altro. Parto così per Bruxelles in queste ore con la morte nel cuore. Vado a riunioni dove essere italiano significa il rischio di pregiudizi e sfottò. Per quanto si possa mostrare aplomb, vi assicuro che non è facile.