Ho letto le motivazioni tecnico-giuridiche dell'Antitrust sull'acquisto di "Deval" da parte di "Cva". Conosco il dossier, in uno scenario diverso dall'attuale (compreso il mutare del mercato elettrico e gli errori grotteschi nelle bollette di "Vallenergie"), quando l'Enel ci disse - in verità avevamo offerto meno soldi - di voler soprassedere alla vendita «per non creare un precedente». Sull'impostazione dell'acquisto per ora sfumato nessuno mi ha mai chiesto un parere. Questo da un lato fa parte del carattere del presidente Augusto Rollandin che non ha mai ragionato in una logica di squadra ma di "one man show" e dall'altro "Deval" doveva cadere come una pera matura nelle mani di "Cva" (e dunque della Regione) come dote "politica" del matrimonio con il Popolo della Libertà, rassicurante nello slogan "faso tuto mi" nei rapporti con Roma e la poltrona di presidente di "Deval" era, come noto, nel mirino di Giorgio Bongiorno, già coordinatore del partito. Ora lo "stop" cui immagino seguirà un "go", come contromisura dopo aver letto le carte. Non credo basterà solo la modifica della legge regionale sugli sconti elettrici, su cui l'Antitrust ha chiesto modifiche proprio per "aprire" a più competitori questo "vantaggio" al consumatore, oggi limitato solo a chi compra dalle due "società locali" "Cva" e "Vallenergie". Vedremo cosa avverrà e spero che eventuali suggerimenti possano essere ascoltati.