E' educativo interloquire da ragazzi con le "autorità" su problemi concreti. Si tratta di un modo utile per capire certi meccanismi democratici. Ho accompagnato, per curiosità perché l'idea era tutta loro, mio figlio quindicenne, Laurent, con due suoi amici, Fabio e Flavio, dal Sindaco di Saint-Vincent, "Bebo" Perosino. Il problema che gli hanno sottoposto è facilmente riassumibile: i ragazzi, con altri coetanei del paese, sono appassionati di "Softair", gioco a squadre di guerra simulata, nel quale - vestiti da militari in azione - "combattono" con armi riprodotte fedelmente che sparano pallini di plastica biodegradabile. Giocano nei boschi della "collina" lunghe "partite" in tutte le stagioni senza spirito guerresco o approccio ideologico: solo un gioco fisicamente impegnativo con tattica e strategia che acuiscono l'ingegno. Al Sindaco hanno chiesto che uno dei vari boschi comunali possa essere "legalmente" dedicato al "Softair" con qualche cartello d'avviso che eviti che gli eventuali passanti si spaventino per questi ragazzi con le armi in pugno. Perosino e il suo staff sono rimasti divertiti e incuriositi da quest'istanza, posta con garbo. Mappe alla mano si sono individuate soluzioni e i ragazzi si sono fatti nel concreto una lezione di educazione civica. Come cantava Giorgio Gaber "La libertà è partecipazione".