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22 ott 2010

Patti chiari, amicizia lunga

di Luciano Caveri

Avevo capito, temo però che faccia parte della "vulgata" sulla mia presunzione, che il Governo Berlusconi fosse un "Governo amico". Termine ambiguo, anche nella percezione popolare, perché «chi trova un amico trova un tesoro». ma anche «dagli amici mi guardi Iddio, ché dai nemici mi guardo io». Un'amicizia frutto anche di un feeling elettorale, prima per le elezioni europeee (purtroppo senza eletto) e poi per le elezioni comunali di Aosta (mi pare che per l'UV in termini di rappresentanza e di voti non sia stato uno sfracello), ma anche di un atteggiamento sempre più friendly ("amichevole" in inglese ma suona bene) degli eletti del PdL in Consiglio regionale presenti in importanti incontri a Roma con la Regione, accompagnanti il Presidente alla festa del loro partito a Torino, in prima fila in occasione della visita del Ministro delle Politiche comunitarie Andrea Ronchi (io che mi occupo d'Europa, con un ruolo interessante, non sono stato invitato, ma non lo sono stati - a consolazione - neppure i parlamentari valdostani). Mi si dice che, però, l'attenzione è massima: tipo le norme d'attuazione "sbloccate" o l'acquisto futuro di "Deval", osservo sommessamente che - se esiste un contro assieme a questi pro - importanti richieste giacciono inevase tipo l'intesa sulle modifiche dello Statuto o, peggio ancora, la manovra estiva e quella varata ieri rappresentano una batosta per l'Autonomia e il federalismo fiscale, come dicono tutte le Autonomie speciali, configura un duro attacco all'Autonomia finanziaria. Probabilmente sono io che mi sbaglio, forse - come dicono certi "amici" - obnubilato da chissà quali pregiudizi e dal rosicare di non avere ruoli di rilievo, ma il vantaggio in questa storia è quello che il tempo è galantuomo e svelerà, alla fine, chi aveva ragione e torto. Prontissimo a ricredermi.