Qui Bruxelles: per tre giorni si va avanti indietro per gli "Open Days", scarpinando fra i diversi palazzi istituzionali all'inseguimento di incontri e seminari, in contemporanea con la plenaria del "Comitato delle Regioni". Il caos è tale, essendoci anche altri incontri internazionali, che la capitale belga non ce la fa più a reggere e persino i telefoni portatili sono in tilt per il carico eccessivo! Con le responsabilità di Capo della delegazione italiana sono aumentati gli impegni e la cosa non mi dispiace, perché tutto serve per tenersi aggiornati e la ginnastica intellettuale è salutare e lo scenario europeo offre temi complessi e stimolanti. E' un mondo in movimento quello del regionalismo europeo, fatto di 244 Regioni "amministrative" nei ventisette Paesi dell'Unione. Anche se "Regione" vuol dir tutto e niente, perché ogni Paese ha un suo assetto istituzionale, che dipende dalle tradizioni, dalla taglia geografica, dal rapporto centro-sistema autonomistico. E' un'"altra Europa" di cui, come valdostani, non possiamo che essere contenti e partecipi. Confrontarsi, imparare, conoscersi: questa è una chiave sinceramente europeista per aprirsi all'Unione. Il federalismo è anche non star chiusi nei propri confini e simpatizzare con gli altri cittadini europei.