Mi par di capire che il "processo breve", dopo il disegno di legge sulle intercettazioni, sia finito nel dimenticatoio della politica italiana. L’impressione è che Silvio Berlusconi monitori, attraverso i celebri sondaggi, gli umori degli italiani e quando un tema dimostra di scuotere l’opinione pubblica lo ficca nel cassetto, anche se su quell’argomento si è speso personalmente. Direi che conta sulla smemoratezza dei cittadini che in Italia ha raggiunto livelli da record. E pensare che, detto con franchezza, entrambi i temi - non ci fossero stati degli interessi "ad personam" - erano sinceramente meritevoli d’attenzione.
E' verissimo, infatti, che l'Italia non rispetto il buonsenso nella durata dei processi: la giustizia penale e civile arranca e i tempi si allungano con danni evidenti per la credibilità della magistratura. Tra qualche giorno - lo cito solo come esempio - ci sarà un processo che mi vede come parte lesa per la pubblicazione, nel gennaio del 2007, di un testo vergognoso contro di me e i miei parenti su alcuni blog. Ad un'inchiesta rapida, sono poi seguiti i rinvii, per varie ragioni, dei diversi passaggi necessari per giungere di fronte al giudice di primo grado. Dai fatti, insomma, sono passati quasi quattro anni e questo è contrario ad ogni logica. Idem per le intercettazioni: nessuno che abbia un minimo di senno discute della loro necessità, ma che ci possano essere stati degli abusi e "fughe di notizie" pilotate sui giornali è del tutto evidente. Chiedere una miglior regolamentazione era nelle cose, ma i testi discussi in questi mesi avevano intenti diversi, che avrebbero portato non ad un utilizzo più razionale, ma in certi casi all'impedimento delle intercettazioni ormai indispensabili per molte inchieste. Insomma la bizzarra situazione politica italiana, oggi caduta in una sorta di lunga agonia e in una mancanza di punti di riferimento che sconcerta in tutti gli schieramenti, impedisce di fatto di affrontare i problemi e tutto diventa scontro ideologico e pare impossibile in Parlamento trovare, su singoli argomenti, i necessari punti di mediazione. Anche quando i problemi da affrontare e risolvere ci sono, ma finiscono per essere assorbiti dalla particolare temperie della politica, che affonda in una specie di palude. Un tunnel buio e non si capisce quanto sia lungo.