Arriva una telefonata: annuncia la morte del professor Giorgio Lombardi, l'amico Giorgio. Ci lascia così un grande sostenitore della Valle d'Aosta, un Professore universitario di rara competenza, che aveva seguito ancora fino a poco tempo fa l'Università della Valle d'Aosta come membro del Consiglio e poi nel Senato Accademico. Professore all'Università di Torino di diverse materie, dalla Dottrina dello Stato a Diritto Costituzionale, da Istituzioni di Diritto Pubblico a Diritto Costituzionale Italiano e Comparato, Lombardi era uno dei più grandi conoscitori del Diritto Regionale e anche dell'ordinamento valdostano con le sue particolarità che aveva esplorato anche con generazioni di studenti valdostani cui dava volentieri le tesi, consentendo loro anche di discuterne in lingua francese. Ricordo molti incontri qui in Valle e a Roma (ad esempio quando era autorevole membro del Consiglio Superiore della Magistratura e del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti, sfiorando per pura sfortuna la nomina alla Corte Costituzionale) e ogni volta si accalorava nello spiegare la necessità che fossimo difensori e custodi dell'autonomia della Valle con particolare riferimento alla nostra specificità linguistica. Giorgio amava la Valle d'Aosta e i valdostani e non mancava mai un nostro invito anche quando le condizioni di salute, nella coraggiosissima battaglia contro una malattia invalidante, erano assai precarie. Ma lui ha lottato con determinazione la malattia, mantenendo sempre una mente lucida e vigile, imprigionata in un corpo che non rispondeva più ai suoi comandi. Se esiste un Paradiso dei giuristi, Giorgio è già lì.