Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
12 dic 2009

Vigilare

di Luciano Caveri

Questa storia del collaboratore di giustizia (chiamarli "pentiti" è terribile) che accusa di legami con "Cosa Nostra" Silvio Berlusconi non mi appassiona, anche se le prossime puntate vanno seguite. Semmai, con buona pace del premier che ha accusato la serie de "La Piovra" di rovinare nel mondo l'immagine dell'Italia, sarebbe bene che si dicesse la verità: le mafie, nella loro diversa coloritura, non solo ammorbano il Sud e sono state simpaticamente esportate con una parte dell'emigrazione italiana nel mondo (ha fatto più "Il Padrino" di mille sceneggiati televisivi), ma si sono ramificate dappertutto. Anche in Valle i rapporti dell'Antimafia e di altri organi segnalavano "presenze" su cui vigilare. Per altro, Leonardo Sciascia - e la metafora nel tempo è diventata ancora più forte con il riscaldamento globale - segnalava come la linea della "palma" salisse sempre più a Nord, naturalmente usando l'albero come immagine del propagarsi della criminalità organizzata.