E' curioso come in Italia nei momenti di avvitamento e di difficoltà della politica si guardi con speranza ad alcune riforme costituzionali. Ora, ad esempio, si indica nella "bozza Violante" un punto di partenza. La "bozza" è la proposta che sortì nella scorsa Legislatura dalla I Commissione della Camera grazie al lavoro di aggregazione del Presidente Luciano Violante, ben noto ai valdostani. Quel documento era interessante soprattutto, per chi è federalista, per la trasformazione del Senato attuale in Senato federale (la Valle avrebbe sempre un solo Senatore). Ma per noi lo era perché lo stesso Violante, quando venne in Valle con la sua Commissione, promise che in contemporanea il Parlamento sarebbe tornato sull'attesa richiesta delle Regioni a Statuto speciale e delle Province Autonome (come da "Dichiarazione di Aosta" del 2 dicembre 2006 sottoscritta da tutte le "speciali") di avere il principio dell'intesa come caposaldo del rapporto con lo Stato per ogni modifica statutaria. Una sorta di "assicurazione sulla vita" per le Autonomie differenziate, il cui statuto speciale rischia ancora, malgrado la procedura di legge costituzionale connessa agli Statuti, di essere preda dei capricci romani. La possibilità reale di una modifica unilaterale è ciò che rende flebile la nostra Autonomia.