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01 dic 2009

Una "rete" obsoleta

di Luciano Caveri

Qualche tempo fa ho avuto un guasto al telefono di casa. Quando è arrivato il tecnico "Telecom" dal Canavese non conosceva l'ubicazione esatta degli "armadi" di Saint-Vincent da cui dipendeva la mia utenza, ma sul momento si era informato da un collega... in pensione. Vagando con lui alla ricerca dell'"armadio", poi rinvenuto, non solo ho avuto modo di vedere la situazione penosa della manutenzione (con cavi a cielo aperto con buona pace della privacy), ma - informandomi successivamente - ho avuto conferma di come la privatizzazione "Telecom" abbia causato riduzioni incredibili proprio alle manutenzioni e agli investimenti su di un'infrastruttura ormai in molte zone obsoleta. Come montare delle gomme fiammanti su un macinino... Ci pensavo in questi giorni quando, ridendo e scherzando, è stato stoppato quel piano vastissimo di investimenti sull'infrastruttura delle telecomunicazioni in tutta Italia (ed immagino anche in Valle), indispensabile per dare respiro alla "banda larga", sapendo che ormai in Italia "naviga" grossomodo una metà della popolazione con prevalenza di uomini, di giovani e di persone istruite. Da questo punto di vista che i privati (Benetton), principali azionisti "Telecom", se ne vogliano disfare, offre con chiarezza il senso di una privatizzazione mal riuscita.