Gli svedesi mi sono sempre stati simpatici. Da ragazzo frequentavo alcuni amici a Champoluc e ricordo quanto mi affascinasse l'uso consueto delle candele nelle loro case, essendo la luce una componente per nulla secondaria di una cultura che oscilla fra il buio pesto e il sole di Mezzanotte Poi, al Parlamento europeo, ne ho conosciuti parecchi, lavorando con loro e ho avuto negli anni diverse visite ufficiali o fatto piccole vacanze. E' singolare che in Italia, come nel resto del mondo, si sia imposto lo stereotipo di una Svezia sempre ecologista e solidale. Esempio: se vai da "Ikea" sei fashion, se vai alla "Portaerei del Mobile" sei uno sfigato da truciolato e fòrmica. E' illuminante il libro di Olivier Bailly, Denis Lambert e Jean-Marc Caudron "Ikea un modèle à démonter", pubblicato dalle "Editions Luc Pire" sotto l'egida di "Oxfam Belgio - Magasins du Monde", che smonta i miti costruiti attorno al politically correct di "Ikea".