Sono contento che nascano in Valle due birrerie artigianali e ciò significa autoproduzione di qualità. E' vero che la Valle ospita il anche il grande stabilimento "Heineken" di Pollein, ma non vengono più usati da tempo quei marchi ereditati nelle acquisizioni che ricorderebbero - se viventi - un passato prestigioso dei birrifici valdostani, come "Zimmermann" (ricordo da "Gervasone" a Verrès la bottiglietta con un'etichetta verde) ed "Aosta". Si trova nella storia di questi marchi, come in quello "Menabrea" di Biella (oggi della "Forst"), tutta la forza imprenditoriale nel settore della birra dei nostri walser, protagonisti anche in Baviera - con un ramo dei Beck-Peccoz - con la birra "Kuhbacher". D'altra parte, i walser sono stati e resteranno - se riusciranno a salvare la loro cultura - un "ponte" con il mondo germanofono, di cui la birra è componente identitaria importante. Accanto al gigantismo delle multinazionali che si sono mangiate i più piccoli, concentrando le produzioni in stabilimenti enormi e ciò tiene vigili sul futuro di Pollein, oggi ci sono di nuovo gli spazi per produzioni locali. Che i nuovi birrifici ricordino la storia della birra in Valle!