Avendoli a suo tempo firmati a titolo personale, coerentemente domenica prossima voterò a favore dei tre referendum e non solo per un'antica stima e amicizia con il principale promotore, il professor Giovanni Guzzetta, ma perché - al di là dei contenuti, che potrebbero essere a lungo soppesati nel merito - contano il metodo e la sostanza politica. In concreto: questi referendum servono a distruggere la legge elettorale vigente per le politiche, il cosidetto "Porcellum" che ha cancellato - con la massima cooperazione del sistema partitico - i collegi uninominali e buttato via ogni possibile legame elettore- eletto. In Valle, solo grazie all'argine dello Statuto, tutto è rimasto invariato con il vecchio ma sempre buono uninominale. I referendum obbligherebbero il Parlamento a mettere mano alla materia elettorale. Facile prevedere che, invece, vincerà l'indifferenza e ci terremo in Italia questa schifezza di legge "finto maggioritaria", che con le liste bloccate permette ai partiti di eleggere anche un cavallo, come fece Caligola con il suo, fatto Senatore.