La crisi non è priorità?
Barack Obama non dorme di notte a causa della gravità della crisi e sprona Congresso e Senato - trattati con grande deferenza - a fare presto.
Da noi, invece, il Consiglio dei Ministri che vara misure urgentissime per rilanciare industria e costruzioni diventa l'occasione per esibirsi sul "caso Englaro" e il Parlamento, trasformato sempre più in una sorta di zerbino di Silvio Berlusconi (che nel nome della libertà vuole uno Stato che legiferi per una singola ammalata assurta a simbolo a favore di sondaggi), al posto di approvare di corsa le nuove misure anticrisi dovrà occuparsi di una legge fatta solo ed esclusivamente per una persona, Eluana.
Una donna, in coma irreversibile da 17 anni, che è diventata vittima di discorsi da osteria mentre del caso si sono dovuti, con vero approfondimento e non con il cazzeggio, occupare i giudici per l'ignavia della politica.
Mi vergogno di tutto ciò e non capisco neppure la crociata della Chiesa che mette sul rogo un padre dolente ma lucido e i giudici misurati che si sono occupati del caso, oltreché un vecchio Presidente come Giorgio Napolitano che è sempre stato uomo retto e profondo.
Non ricordano Papa Wojtyła che volle morire senza sacralizzare una vita artificiale che forse gli avrebbe consentito di vivere ancora?
- luciano's blog
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Commenti
Pasticcio.
La vicenda umana di una persona, ma anche di una famiglia, è stato ed è un pretesto per scatenare un pericoloso quanto inutile "incendio" istituzionale.
Il Capo dello Stato, ha semplicemente espresso le sue perplessità sulla procedura di presentazione del decreto legge governativo. Da Notaio e da Garante della Costituzione, Giorgio Napolitano ha semplicemente fatto il suo dovere. Imputare al Quirinale simpatie per l'eutanasia è vergognoso e deve far riflettere sulla misera decadenza non tanto delle Istituzioni (le quali necessitano di riforme) quanto di chi le rappresenta attualmente.
Caro Andrea
le nostre istituzioni, come scrivi, vanno spolverate amministrativamente, ma non cambiate sostanzialmente. Durante la festa della Repubblica bisognerebbe far sfilare la Costituzione (se si potesse) e non solo le benemerite Forze Armate. I padri costituenti hanno sancito dei principi e dei ruoli granitici. Solo l'incompetenza o l'estrema politicizzazione li può apparentemente snaturare.
La cosa curiosa è che il "potere" veniva amministrato in modo silenzioso e sotterraneo. Ora, la gerarchia ecclesiastica, si esprime chiaramente contro il Capo dello Stato Italiano che, come giustamente sottolinei, ha fatto il suo dovere. Per il Premier è onorevole nascondersi dietro principi da super eroe che difende i deboli, meno facile affrontare il normale iter di un progetto di legge osteggiato dalla "località" oltre Tevere. Che esito avrà una legge promulgata a tutti i costi? Quanti regolamenti saranno emanati per farla capire e applicare? L'importante è che sia chiaro l'articolo che riguarda il caso Englaro? Ma la norma giuridica non dovrebbe avere carattere di generalità e astrattezza?
Noi siamo fatti così: le cose che non conosci non esistono. Quando te le sbattono in faccia ti stupisci e gridi allo scandalo.