Il caso vuole che nello stesso giorno due persone amiche assumessero due diversi incarichi di responsabilità in Francia e non si può che gioirne con sincerità.
Il primo, in ordine di tempo, è stato Fabrice Pannekoucke, che da VicePresidente di Auvergne-Rhône-Alpes è divenuto Presidente della grande Regione al posto di Laurent Wauquiez, divenuto deputato.
Sindaco di Moutier, città gemellata con la nostra Verrès, Fabrice è uomo di grande qualità con cui ho avuto più volte il piacere di confrontarmi su temi concreti come la politica in favore della montagna.
Confermerà di certo il legame di amicizia già dimostrato da Wauquiez che fu molto impressionato dalla Valle d’Aosta e le sue Istituzioni in una sua visita ufficiale. Il grande cantiere della cooperazione transfrontaliera si aggiunge a moltissimi dossier da affrontare in comune e ci sarà un’ulteriore possibilità di arricchire i rapporti reciproci.
Lui stesso, domenica scorsa, ha ricordato alla Fête des Alpes al Piccolo San Bernardo la necessità di rilanciare l’Euroregione AlpMed in cui siamo partner e lavorare pancia a terra a favore della Macroregione alpina.
La seconda persona di cui voglio parlare è Michel Barnier, nominarti dal Presidente Macron quale Primo Ministro francese. A lui mi lega un’amicizia più antica, che dura da decenni e che si è cementata sul terreno della cooperazione territoriale e al Parlamento europeo: lui Commissario alla Politica Regionale, io Presidente della Commissione del Parlamento europeo sulla stessa materia.
Ricordo con nostalgia gli incontri ufficiali in Commissione e la bella abitudine periodica di prendere assieme il petit-déjeuner o a Bruxelles o a Strasburgo. Montanari entrambi, lui savoiardo ed io valdostano, abbiamo sempre avuto una naturale complicità e una sincera vicinanza.
Fu un grande onore per me ricevere la Légion d’honneur al Piccolo San Bernardo proprio dalle sue mani con una commovente allocuzione in cui ricordo anche la mia famiglia e che ho più usato con sua autorizzazione come prefazione al mio secondo volume di raccolta dei miei Calepin.
Non sarà facile per Barnier formare un Governo, ma la sua capacità di mediazione e di dialogo - già riconosciuta da molti protagonisti della politica francese - potrà fare la differenza. Lo si è visto nel suo ultimo incarico europeo nel dialogo sulla Brexit con il Regno Unito, che ha seguito con impegno e professionalità.
Non è solo un politico in senso stretto, è un uomo di cultura, dalla allude elegante e dal linguaggio efficace da grande oratore. Sempre gentile e misurato, ma assieme deciso nel difendere le sue posizioni con la freddezza cartesiana che lo caratterizza, saprà marcare con il suo umanesimo una politica francese lacerata dagli estremismi, da problemi di bilancio e da fratture sociali importanti.
Sarà nostro alleato a favore della francofonia per fare in modo che la Valle sia il tassello di una grande famiglia, risolvendo problemi come là trasmissioni delle reti televisiva francesi. Anche suo Traforo del Monte Bianco e il tema del suo raddoppio, comunque lo si voglia fare, credo che affronterà il tema senza pregiudizi.
Spero che in questo suo nuovo ruolo possa venire, quando possibili a trovare i suoi "cousins valdôtains”, che ben conosce, provenendo oltretutto da una Savoia che è stata per noi terra comune e resta vicina alle nostre sensibilità.